Siete pronti ad agitarvi tantissimo anche stavolta? Sono davvero onorato di annunciare l’autore dei pregiudizi di questa settimana: Pop Topoi è un giovane che si solito non si occupa di cinema, perché è tipo il miglior blogger musicale italiano o giù di lì. Gli ho chiesto di fare un’eccezione. Io a Pop posso chiedere questo e altro, perché sono l’unico che possiede una sua foto, peraltro in cui si nutre.
Se volete seguirlo anche su Twitter, e se fossi in voi io lo farei, Pop Topoi è qui.
NON DICO ALTRO è il brutto titolo italiano di Enough Said, che è un titolo altrettanto brutto e dimenticabile. Un titolo così dimenticabile che tra tre o quattro anni diremo: “Come si chiamava quella commedia dove si ride ma non troppo sull’amore nella mezza età a Los Angeles? Era carino. Dai, lui era James Gandolfini poco prima che morisse e lei era quella che faceva Veep. Quanto spaccava Veep? Peccato che l’abbiano cancellato.”
TRACKS è l’incredibile storia vera di quattro cammelli e un cane costretti a seguire una donna bianca privilegiata nel suo assurdo tentativo di attraversare a piedi il deserto australiano. Spoiler: lei non muore e diventa più ricca pubblicando un memoir; i cammelli e il cane non so. Nel film c’è anche Adam Driver nella parte di un fotografo di National Geographic spedito a documentare “IL VIAGGIO CHE TUTTI CREDEVANO IMPOSSIBILE”. Purtroppo il ruolo di protagonista non è stato invece affidato a Lena Dunham, che probabilmente si sarebbe fermata alla prima stazione di servizio, ma ne avrebbe poi tratto un libro e un film più interessanti.
LOCKE era un personaggio di Lost che soleva ripetere a tutti: “Don’t tell me what I can’t do!”. Curiosamente, è la stessa frase che urlerò io quando mi chiederete perché questo film si becca il pensatore. Perché io l’ho già visto e, malgrado quel 90% al pomodorometro, non auguro a nessun altro di guardare 85 minuti di Tom Hardy che guida parlando al telefono di cazzi suoi e CEMENTO. Curiosamente, avrei preferito guardare del cemento che si asciuga. O il video di “Ironic” di Alanis Morissette in loop per 85 minuti, che almeno ha una colonna sonora decente.
Top 5 Frasi realmente sentite nel trailer de IL VENDITORE DI MEDICINE:
5) “Cash.”
4) “A me m’han detto che sono stanco. A me.”
3) “Avete licenziato Barbate e De Paola?”
2) “400 pezzi per gente già morta.”
1) “Io ho già 35 anni, non la prendo più la pillola.”
(Era tutta la vita che aspettavo di avere un film italiano da deridere della settimana e ora che Kekkoz mi ha invitato a sfidarlo sul dancefloor, mi trovo giusto Isabella Ferrari che strilla e un cameo di Marco Travaglio col camice bianco. Tutto qui? È questo il meglio che sapete fare? Eh?)
Il manifesto de IL MONDO FINO IN FONDO dice: “Un viaggio. Due fratelli. Il coraggio di amare”. (NB: nel linguaggio promozionale, “il coraggio di amare” è generalmente sinonimo di “omosessualità in arrivo”.) Ora vi scrivo la trama di questo film in un elenco puntato, vediamo dopo quale passaggio decidete che è meglio scappare:
– I fratelli Davide e Loris vivono ad Agro
– Lavorano in fabbrica
– Fanno un viaggio a Barcellona
– Per vedere una partita
– Dell’Inter
– Davide s’innamora
– Di un cileno
– Ecologista
– Davide e il cileno vanno in Cile
– Per fare attivismo ecologista
Luca e Paolo mi piacciono in televisione, ma non li andrei mai a vedere al cinema. Dopo Giass, non sono nemmeno più certo di poter dire che mi piacciono in televisione, ma resta il fatto che non li andrei a vedere al cinema. Questo weekend, molti italiani li andranno a vedere al cinema in UN FIDANZATO PER MIA MOGLIE e io non ho nulla in contrario.
BRICK MANSIONS il remake americano di un film francese di dieci anni fa, Banlieue 13. In entrambi i casi, c’è di mezzo Luc Besson. È un film sul quale non avrei un’opinione nemmeno se l’avessi visto, come del resto non ho un’opinione su Luc Besson dalla fine degli anni ’90 circa. Speravo di potere appoggiare qui un link ai 400 Calci, ma sembra non l’abbiano ancora recensito. Insomma, se siete il genere di persona che ama il genere, sapete già cosa fare anche senza leggere un mio pregiudizio scritto senza alcuna cognizione di causa.
NUT JOB – OPERAZIONE NOCCIOLINE è il film che implorerete di poter guardare al posto del film di Violetta, ma i vostri figli/nipoti saranno irremovibili. Nel caso riusciste ad affrontare il minore dei due mali, fatemi sapere: quante battute su nuts inteso come “fuori di testa” e nuts inteso come “testicoli” sono riusciti a infilare in questo cartone? E come le hanno tradotte in italiano? Ah, meno male che il trailer punta tutto sul linguaggio universale dei rutti e delle scoregge. Il pomodorometro dice 11%, ma guardiamo il lato positivo: non è doppiato da Arisa.
VIOLETTA – BACKSTAGE PASS è il film al quale dovrete accompagnare i vostri figli/nipoti questa settimana e sembra UN INCUBO. Non solo fanno vedere il concerto e l’emozionante dietro le quinte del concerto, ma inseriscono anche momenti di karaoke IN SPAGNOLO nel mezzo del film. È probabile che quei mostri che avete allevato cantino già quelle canzoni in casa tutto il giorno, quindi, per capire l’effetto che fa Violetta – Backstage Pass in sala, vi basta moltiplicare quella sensazione di fastidio per il numero di poltrone in sala. ¡Lo siento! Potete solo sperare che nelle prossime 24 ore esca un video in cui Martina Stoessel lecca un martello e la pellicola venga ritirata dai cinema.