Ciao sono kekkoz e l’autore di questa settimana non avrebbe bisogno di presentazioni se nella vostra vita avete aperto dieci minuti l’Internet: Inkiostro è stato per molti anni uno degli indirizzi di riferimento per me e per un botto di altra gente (qualcuno di noi ci ha pure scritto dentro) ed è tutt’oggi un esempio irraggiungibile dell’epoca d’oro dei blog italiani. Nostalgia, nostalgia canaglia. Non mi fermo a spendere parole di elogio per il suo creatore perché sennò facciamo notte.
Va detto che purtroppo gli è stato affidato un episodio che, nel corso delle ultime due settimane, mentre lo preparavamo, si è letteralmente disgregato sotto i nostri occhi attoniti, lasciandoci quello che è a tutti gli effetti uno dei weekend più mosci della stagione. Chissà come l’avrà presa.
Ma no, dai, l’avrà presa bene.
FOCUS
Ciao, sono inkiostro. Forse vi ricorderete di me per un blog che ha pubblicato quasi quotidianamente post di nessun interesse per una decina di anni, prima di spegnersi lentamente e rimanere online solo come monumento al tempo libero che ora non ho più. Anche se sono un grande fan del Prejudice mi sono fatto un po’ desiderare, quindi Kekkoz mi ha punito assegnandomi la peggior settimana cinematografica della storia, in cui escono solo 5 film e nessuno di questi è neanche lontanamente una bomba. Ma ci sta, perché il padrone di casa vuole punirmi perché IO UN MESE FA SONO ANDATO AL SUNDANCE E LUI NO, GNE GNE GNE.
Cominciamo con Focus – Niente è come sembra, un film che non è stato al Sundance. C’è Will Smith che fa il truffatore, e che prende Margot Robbie come stagista a cui insegnare i trucchi del mestiere, con le inevitabili complicazioni sentimentali del caso. Margot Robbie mi sta simpatica (mentre Will Smith in questi anni si è giocato tutto il credito che aveva maturato come principe di Bel-Air), ma dalla trama questo ha l’aria di essere il tipo di film che non vedrei neanche una sera in casa con la tv bloccata su RaiMovie e il telecomando senza pile.
Il film però è firmato da Glenn Ficarra e John Requa, che hanno scritto Babbo Bastardo, e diretto Crazy, stupid, love, e che quindi si sono meritati un piccolo nome tra gli amanti delle commedie fatte bene. A me, visto il trailer, continua a fregarmene poco, quindi metto il pensatore che serve proprio a questo, e aspetto che al cinema ci andiate prima voi per vedere se vale la pena o meno. Tanto anche se mi dite di sì, io non ci vado.
(comunque volevo dirvi che Margot Robbie al Sundance c’era)
BLACK OR WHITE
Black or white è una commedia con Kevin Costner e quella nera simpatica che ha vinto l’Oscar con The Help, in cui il buon Mr. Tonno e la buona Mrs. The Help ingaggiano una battaglia legale (che prende subito tinte razziali, da cui il sagace titolo) per la custodia della loro nipotina (figlia della figlia morta di lui e del figlio drogato di lei). Mi sono già giocato la battuta sul tonno quindi non so bene come sfangare il resto del pregiudizio; mi limiterò a riferirvi che il film qualche mese fa è stato al Festival di Roma dove nessuno sotto i 60 anni è andato a vederlo, e il commento generale è stato “Quel Kevin Costner è ancora tanto un bell’uomo”. Questa roba può forse avere un minimo d’interesse negli States dove la questione razziale è ahimè sempre all’ordine del giorno (tranne forse in Utah, dove fanno il Sundance, in cui a parte qualche messicano sono tutti molto bianchi e molto mormoni), ma qua da noi fatico a immaginare chi potrebbe essere interessato a vedere un film simile, al di fuori del target dei nonni. A cui, come indica la trama, Mr. Balla coi tonni (scusate) ormai appartiene a buon diritto.
NESSUNO SI SALVA DA SOLO
Nessuno si salva da solo è il terzo film di Sergio Castellitto tratto da un romanzo di Margaret Mazzantini, che come sanno pure i sassi di Castellitto è anche la moglie. Viene da chiedersi se non si annoiano, se lei lo lascia senza cena se lui non fa film tratti dai suoi libri o se lui è talmente privo di idee che è costretto a saccheggiare la produzione della moglie per portare a casa la pagnotta. Mah.
Il film si svolge tutto durante la cena in cui una coppia separata si incontra di nuovo, e ripercorre la sua storia in una serie di flashback. Lui è Scamarcio, lei è Jasmine Trinca, e nel trailer (nel quale a un certo punto, come in tutti i film italiani, c’è gente che urla) in sottofondo c’è Creep dei Radiohead. È lecito supporre che si siano sbagliati a comprare i diritti mentre cercavano la cover di Vasco.
Se non bastasse l’idea di Castellitto, Scamarcio e i Radiohead nella stessa frase, sappiate che su Io Donna il film è stato definito il 50 sfumature italiano perché «ci sono 5 lunghe scene di sesso ma sembrano anche di più». Temo che questo basterà a portare un po’ di gente in sala, gente con cui personalmente non voglio avere niente a che fare.
Castellitto assomiglia un po’ a un produttore californiano molto simpatico che ho conosciuto al Sundance, e questo conclude tutto quello che mi viene da dire su questo film.
THE SEARCH
The Search è il film di un regista francese con un titolo in inglese ambientato durante la guerra in Cecenia ed è il remake di un film americano che parlava di un bambino cecoslovacco sopravvissuto a un campo di concentramento tedesco. Se questa introduzione non vi ha addormentato, forse potrà riuscirci questo melò bellico di 2 ore e 40 diretto da un regista celebre per una commedia muta ambientata nel mondo dello spettacolo. Eggià, il regista di The Search è Michel Hazanavicius che dopo aver vinto un po’ di Oscar con The Artist può permettersi di girare un drammone impegnato che è il remake di un film del 1948 pensando di aver maturato abbastanza credito per convincerci ad andarlo a vedere. Stolto!
Bérénice Bejo in Cecenia è convincente e autentica come Lory Del Santo dietro la cinepresa, ma forse sono prevenuto io, che non ho la minima intenzione di avvicinarmi a un film che racconta delle dolenti peripezie di un regazzino alle prese con gli oròri della guéra.
Visto il panorama desolante della settimana, se siete dei cinefili e avete già visto i film degli Oscar, Inherent Vice e il Piccione temo che sarete costretti a ripiegare su questo. Però là fuori c’è una cosa chiamata Internet, sul quale con l’ausilio di Google e un paio di neuroni potete trovare più o meno tutta la produzione cinematografica della storia, tra cui un sacco di film delle scorse edizioni del Sundance (per quelli di quest’anno dovete aspettare ancora un sacco di mesi, ma c’erano dei film fighissimi, oh, quanto vorrei che li aveste visti anche voi).
SUPERFAST & SUPERFURIOUS – SOLO PARTY ORIGINALI
E siamo già arrivati all’ultimo film della settimana. Bella merda, eh? Ve l’avevo detto che Kekkoz se l’è presa. Cioè, lui è stato a Sanremo e io al Sundance: iniziano con la stessa sillaba ma al Sundance non c’erano I soliti idioti. Anche io nei suoi panni starei rosicando.
Superfast & Superfurious è il nuovo film di Jason Friedber e Aaron Seltzer, i criminali che si nascondono dietro quasi tutti gli spoof che da un po’ di anni inondano le sale senza soluzione di continuità. Tra i loro capolavori, ricordiamo 3ciento – Chi l’ha duro… la vince, Disaster Movie e Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco, e credo possa bastare. Siccome il titolo del nuovo film (che prende di mira indovinate quale franchise a base di macchine veloci e macchine veloci) era troppo poco tamarro, gli adattatori italiani hanno pensato bene di affiancargli un sottotitolo a caso, scelto in base a una rigorosa scelta artistica, o almeno immagino a un preciso algoritmo che determina quante persone in più vengono attirate in sala da un brutto gioco di parole. Il trailer è un incubo che non ha bisogno di descrizioni, ed esibisce un navigatore satellitare che risponde «Assòreta!», che suppongo essere la battuta migliore del film.
Augurare la Siberia a questi due e a Kekkoz che mi ha costretto a scriverne sarebbe troppo poco; quindi gli auguro di passare un sabato pomeriggio in un cinema di provincia insieme all’orribile pubblico brufoloso che andrà a vedere questo film. Mi sembra una punizione sufficiente.
(Come dici Kekkoz? Per farti perdonare mi inviti di nuovo in una settimana piena di roba fighissima? Il 5 Agosto dici? Figata, ci sto)