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Nei cinema dal 25 giugno 2015

Ciao sono kekkoz e sono onoratissimo di ospitare l’autore dei pregiudizi di questa settimana, anche se non ci siamo (per il momento) mai incontrati di persona. È assai probabile che lo conosciate, visto che il suo Twitter è imprescindibile: Francesco Costa è un giornalista di Il Post, è un affezionato lettore di Friday Prejudice e più in generale diciamo che è uno davvero in gamba.

ted contagious biggame

TED 2

Mi pare di aver capito che tre anni fa il pubblico si sia diviso tra quelli a cui “Ted” era piaciuto molto e quelli che l’avevano detestato. Diciamo così: nonostante il cast mica male – Mark Wahlberg, Amanda Seyfried, Morgan Freeman e Liam Neeson – se non vi è piaciuto il primo film e non avete un debole per la comicità sboccata di Seth MacFarlane e “Family Guy”, sicuramente potete risparmiarvi questo che esce oggi. Se invece siete (come me) tra quelli a cui “Ted” era almeno piaciutino, e soprattutto se siete tra quelli che quando guardano un film si divertono a riconoscere le facce di chi interpreta ruoli minori, segnalo che in “Ted 2” c’è gente cara agli spettatori di “The West Wing”, “Seinfeld”, “24” e “Mad Men” – e persino David Hasselhoff. Una settimana povera di uscite cinematografiche richiede un surplus di coraggio e sventatezza: e quindi che sia bomba.

CONTAGIOUS

In realtà il film si chiama “Maggie”, che non è nemmeno così complicato, ma in Italia hanno deciso che fosse meglio chiamarlo “Contagious”, tanto negli ultimi anni non è uscito nessun film con un titolo simile, no? In questo caso, poi, il titolo italiano porta fuori strada gli spettatori. “Contagious” infatti non racconta la solita storia del solito misterioso virus che fa diventare zombie, che palle, e nemmeno precisamente dell’EPIDEMIA MORTALE a cui fa riferimento il sottotitolo, ma affronta la vicenda da un punto di vista laterale e un po’ più originale: la storia degli ultimi giorni di un padre (che poi è Arnold Schwarzenegger) con sua figlia (che poi è la Olive di “Little Miss Sunshine” parecchio cresciuta) che è stata contagiata e a cui restano pochi giorni di vita prima di diventare zombie ed essere soppressa.

BIG GAME

Finalmente potete andare a vedere un film finlandese senza essere dei cinefili da festival: in questo – che è anche il più costoso film mai prodotto in Finlandia – c’è Samuel L. Jackson che fa il presidente degli Stati Uniti il cui aereo viene abbattuto dai terroristi; lui sopravvive e finisce in mezzo alla natura incontaminata della Finlandia, dove solo un avventuroso ragazzino può metterlo in salvo dai cattivoni che lo vogliono morto. Ci sono ambizioni da film di Spielberg – “i Goonies con i mitra”, dice una recensione piuttosto favorevole – ma se si parte con queste aspettative la delusione è assicurata: ci sono altre recensioni non altrettanto favorevoli. Pensatore obbligatorio.

ruth bota going

RUTH & ALEX – L’AMORE CERCA CASA

Morgan Freeman e Diane Keaton sono una coppia di settantenni che quarant’anni fa ha comprato un appartamento a Brooklyn per 5.000 dollari e ora – dato che la zona è diventata super di moda e loro non potranno vivere a lungo in una casa al quinto piano senza ascensore – deve decidere se venderla o no per circa un milione di dollari. Una conversazione che nella realtà durerebbe più o meno quattro secondi viene esplorata nel film per un’ora e mezza, e a giudicare dal pomodorometro e dalle recensioni nemmeno i due formidabili protagonisti e le caricature degli hipster di Williamsburg riescono a renderla davvero interessante. Il titolo originale è “5 Flights Up”: chiedere di lasciarlo in inglese sarebbe stato troppo, ma “Quinto piano senza ascensore” secondo me sarebbe stato fico.

BOTA CAFE’

C’è un bar in mezzo al deserto dove una volta il regime comunista albanese portava i suoi oppositori: le storie di chi frequenta questo bar si intrecciano con quelle del passato e del presente dell’Albania. Il trailer mostra dei posti eccezionali, il film fin qui lo hanno visto in quattro ma a quei quattro è piaciuto: vedete voi se fidarvi. A me l’istinto dice noia mortale.

GOING CLEAR

È un documentario su Scientology prodotto da HBO, basato sul libro di un giornalista premio Pulitzer e diretto da un regista premio Oscar. L’ho visto ed è una bomba. È uno di quei documentari che fa venire le palpitazioni come i migliori film d’azione: ci sono dentro racconti e testimonianze – a tratti terrificanti – di pezzi grossissimi di Scientology che sono usciti dal culto da pochi anni, dopo esserne stati anche dirigenti e portavoce. Negli Stati Uniti se n’è parlato parecchio, anche perché Scientology si è incazzata e questo ha fatto ancora più pubblicità al documentario (chi l’avrebbe mai detto). Dopo averlo visto probabilmente vorrete i carriarmati attorno a ogni sede di Scientology. Immagino esca in una manciata di sale, ma se lo perdete al cinema cercate di recuperarlo in altri modi, cioè andate negli Stati Uniti e fatevi ospitare da qualcuno che sia abbonato a HBO.

noisiamofra crushe napoli

NOI SIAMO FRANCESCO

Si può raccontare la disabilità senza ricorrere all’inesorabile registro del “poverino”? Questo film forse ci prova, a giudicare dal trailer, ma va’ a sapere. In ogni caso ho apprezzato molto il ruspante teaser casalingo girato dalla regista in pigiama con la webcam (e con l’attrice del film, che poi è sua figlia).

CRUSHED LIVES – IL SESSO DOPO I FIGLI

Storia semiseria di uno psichiatra che cura coppie con problemi sessuali dovuti alla nascita di un figlio. Se vi piacciono i film italiani con attori impostatissimi allora forse è il film per voi. A me è già venuta l’angoscia quindi avanti il prossimo.

NAPOLISLAM

È un documentario sulle vite di dieci napoletani convertiti all’Islam. Nel trailer uno di questi convertiti dice che “qualsiasi posto nel mondo dove vivono i veri musulmani dev’essere governato dalla shari’a e non dalla legge dei mafiosi”, che mi sembra il più convincente argomento a favore della mafia che io abbia mai sentito. Il comunicato entusiasta che promuove il documentario dice che queste persone hanno trovato nel Corano, tra le altre cose, “una risposta al consumismo sfrenato”. Siccome il consumismo sfrenato mi piace molto mentre le religioni non mi piacciono proprio, il mio pregiudizio è: grazie ma no, grazie.