Ciao sono kekkoz e ora vi spiego in tre parole cos’è un Vine: è un video di 6 secondi che va in loop. Visto? Ho già finito, era facile. E questo è il primo episodio di Friday Prejudice fatto con i Vine!
L’autore di questo episodio, che non stenterei a definire Opera D’Arte totale, è un vulcanico ragazzo di nome Diego meglio-noto-come Neodie, che è una delle persone più divertenti e sinceramente folli che vi possa capitare di seguire in rete. Quindi seguitelo, insomma.
NB: per attivare l’audio di un Vine passateci sopra con il mouse e cliccate l’icona in basso a destra.
Ci sono tre italiani, un greco, un francese, un australiano, un tedesco, un iraniano e un paio di americani che si ritrovano insieme su un aereo e decidono di andare in un posto bellissimo pieno di bella gente: le nostre sale ancora colonizzate da AntMan e da Tom Cruise che dovrebbero tornare a ripopolarsi degnamente con la fine dell’estate.
In teoria.
In pratica sul volo in questione non ci sono fottuti serpenti e manco mezza bomba. Un fine settimana tra pecore, pensatori e banane.
In compenso ci sono un sacco di Vine, perché 6 secondi di pregiudizi possono dire tantissime cose.
A BLAST
“Ma ha sentito tutto il casino successo in Grecia? Guardi sa che tra poco tocca a noi? Sarà anche peggio vedrà!” vi gufa la vicina d’ombrellone from Torino scuotendo la testa in segno di profonda disapprovazione e schiacciandosi gli occhialoni da sole sul naso incollato a Gente (true story). Voi – che magari in spiaggia eravate impegnati al massimo a schivare i racchettoni – avete voglia di salutare l’estate andando a vedere un “impressionante quadro della Grecia contemporanea”? A Blast dovrebbe offrirvi proprio questo in un piatto da portata guarnito di tzatziki, schiaffoni, fughe in macchina, temibili dichiarazioni dei redditi, píta gýros e tanta feta. Il cinema greco ultimamente ci ha abituati bene ma stavolta io passo. Magari qualche appassionato di instant-drama potrebbe trovarlo interessante, credo. Dipende dai gusti.
IL GRANDE QUADERNO speriamo sia quello Pignacento a prova di cancellature con la gomma blu a rotella. Settembre è vicino e ricominciano le scuole! In realtà trattasi della storia di due gemelli che verso la fine della seconda guerra mondiale vengono malmenati tantissimo da tutti. Come reagire ai soprusi? Diventando più stronzi degli altri. La legge del taglione tira un sacco questo weekend, vedrete. Quindi parte il training per sopportare i pestoni, incassare le botte, soffrire la fame e sopportare una nonna cattivissima che sembra essere quella del prossimo Shyamalan. Solo più grassa.
IN UN POSTO BELLISSIMO
è un film italiano che secondo me è mistery perché dal trailer non si capisce nulla, a parte che c’è la Ragonese che è sempre splendida e ci sono tante scene in discoteca coi raggi laser un po’ anni ’90.
Il resto sono tanti sguardi, risposte non date, immagini che sfumano, ricordi di matte risate. E un sacco di quesiti lasciati senza risposta. Dove andranno realmente le ragazze questa estate?
Che posto è? (NON LO SO).
Tu non sei normale. (FORSE NO).
Che c’è? (NIENTE).
Ma che freddo fa? Cos’è la vita senza l’amore? (QUESTE LE SO).
LOVE IS IN THE AIR – TURBOLENZE D’AMORE non è un nuovo claim per lo spot Valleverde ma una terribile commedia d’oltralpe originalissima con Lui donnaiolo + Lei sua ex che si ritrovano su un aereo giusto giusto uno accanto all’altra pronti ad affrontare 7 ore di volo piacevoli e rilassate in mezzo a flashback, occhi strabuzzati, panoramiche della Tour Eiffel, consigli di mammà che la sa lunga e di amici maschilisti che fanno pantomime al cellulare. Vedi tu il destino che burlone! Un tempo non era proibito telefonare in alta quota? Come mai certi film francesi sono così irritanti? Nessuno su quell’aereo urla di smetterla di fare casino e di avere espressioni così ebeti? Dubbi senza soluzione degni di In un posto bellissimo. Per tutto il resto se si parla di disastri in alta quota dovrebbero essere presenti solo gli Zucker-Abrahams-Zucker. E niente caffè. NIENTE.
LA BELLA GENTE
è un film italiano del 2009. Lo si capisce perché Elio Germano più che giovane favoloso sembra Silvio Muccino appena uscito dall’esame di maturità. Arriva FINALMENTE in sala quei 6 anni dopo a causa di intoppi distributivi (la casa di produzione è la stessa di quel pasticciaccio che fu Giallo di Dario Argento, vi ricordate quella schifezza uscita direttamente in dvd in mezzo alle cause legali di Adrien Brody incazzato con l’ittero) ma a quanto pare le due simpatiche macchiette in volo qua sopra potrebbero averlo già visto perché – si legge – è stato un grande successo in Francia. Ed è un film che parla di bella gente. Anzi di gente di cultura, gente di ampie vedute, cinquantenni dall’aria giovanile, dalla battuta pronta e lo sguardo intelligente (sic). Di Ivano De Matteo un pochino mi fido ma non troppo ecco. Protagonisti sono Diego Lopez Antonio Catania e la Guerritore che decidono pure loro di andare in un posto bellissimo e là cercano di aiutare una giovane prostituta. Gran bella idea per passare la stagione! Elio pare divertirsi un sacco. Monica molto, molto meno.
MIRAFIORI LUNAPARK è il secondo film italiano della settimana in cui c’è
Diego Lopez Antonio Catania. Lui, Haber e Colangeli sono i Trettrè tre pensionati scappati da Villa Arzilla che invece di fare come tutti gli umarells organizzando partitone a burraco o guardando i cantieri con le mani dietro la schiena decidono di riqualificare quel posto bellissimo e pieno di bella gente che era la fabbrica della Fiat dove lavoravano. Seguono: si stava meglio quando si stava peggio; anziani cattivi che li denunciano; litigate a tavola 9 ore in fabbrca VS 9 ore davanti al pc; brividi di gioventù ritrovati ai calcinculo; ralenti smarmellati incastonati tra fisarmoniche e filmati d’epoca; un sacco di onomatopee. Ah, che nostalgia canaglia i bei vecchi rumori alla catena di montaggio ad assemblare le Panda!
PROFESSORE PER AMORE
vince di sicuro il premio per peggior rima della settimana. È il titolo italiano di The rewrite che è una commedia che ho visto tanto tempo fa. Non la ricordo molto bene però l’ho visto, giuro! Ho messo il pensatore soprattutto perché anche io volevo fare una rima. Pensatore per amore. E poi perché c’è tanta bella gente, tipo Allison Janney che è sempre la più bella e la più brava anche con un doppiaggio terrificante e J.K. Simmons che stavolta fa un preside amabile che non fa sputare sangue a nessuno. C’è che alla Marisa si vuole sempre bene. Poi c’è che il film lo avranno dovuto spolverare un sacco perché doveva uscire nelle sale lo scorso gennaio, in quell’atmosfera ovattata post capodanno e RULLO DI TAMBURI doveva chiamarsi Professore… per forza. Coi puntini. Pensatore per forza. Ma cosa ne sappiamo noi della forza dell’amore che fa muovere la distribuzione e le altre stelle?
MINIONS A maggio 2014 uscivano i primi teaser e poster dello spin-off di Cattivissimo me. Io c’ero. Più. Di. Un. Anno. Fa. Me lo ricordo, banana. Verso Natale ero convito di essermi perso il film per strada tra le uscite delle feste, cercavo pure recensioni online. Invece semplicemente li confondevo coi pinguini di Madagascar. Banana! In effetti non avevo visto i gadget negli Happy Meal e questo doveva essere indicativo. Si parla tanto dei reboot e dei sequel ma degli spin-off dei cartoni animati niente? Banana? Adesso non mi sbaglio. Sti mostrini afasici sono OVUNQUE. Finchè erano spalle comiche e nonsense va benissimo, le risate, banana. Ma non so proprio se me la sento di passare 90 minuti a sentire versi scemi / banana / parole senza senso / banana. L’invasione gialla iniziata 365 giorni fa è dappertutto. Ogni resistenza è inutile. Sono intorno a noi e non se ne andranno facilmente. Anche con le cattive maniere banana!
PARTISAN
è un film australiano che sembra il perfetto corollario de Il grande quaderno. Senza sottotesto storico si parte subito con un gruppo di bambini che (vedi trailer) imparano a menare le mani, sparare, recitare nei musical e fare lo sguardo incarognito. Questi ragazzini di oggi! Chi non fa altro che fissarci dall’inizio alla fine è Cassell. Dal poster al trailer gli occhioni di Vincent ci leggono dentro. E mi dicono che no, non me la sento manco di andare a vedere Partisan, chiedo perdono. Vincent scusami, ti prego smettila di guardarmi così, basta!
QUALCOSA DI BUONO è quello che non sta facendo Hilary Swank – o il suo agente – che dopo Million Dollar Baby sembra scegliere copioni puntando il dito a caso. Pure i film corali di Garry Marshall! Stavolta Ilaria si butta frangetta e dentoni nel disease movie e si becca una SLA e sceglie Emmy Rossum come infermiera/badante. In pratica da noi potevano chiamarlo Quasi amiche. E via di pianti, sfoghi e grida liberatorie. Il trailer tutto dichiarazioni d’amore, occhi gonfi di lacrime e musica da accendino acceso fa venir voglia di mandare tutti in un posto bellissimo. Urlando possibilmente.
TAXI THERAN
è un film ambientato in un taxi che gira per le vie di Teheran e che tra una corsa e l’altra vince anche l’Orso d’oro a Berlino. Magari da mettere sul cruscotto col gonnellino hawaiano che balla la hula.
Ok, questa settimana Prejudice ha stravinto
I migliori FP di sempre.
No vabbè, che meraviglia.
capolavoro, chapeau, complimenti e tutte le altre parole che iniziano per ‘c’ e che esprimono stima.
Bravissimo, veramente.
Grazie per avermi fatto rispolverare dal cassetto della memoria Patrick Ray “Teheran” Pugliese
AP
Un posto bellissimo meme della settimana!