Ciao sono kekkoz e l’autore dei pregiudizi di questa settimana farà venire i lucciconi a tutti quelli che una decina d’anni fa perdevano tempo leggendo (o peggio ancora, scrivendo!) blog di cinema. Tra questi infatti ce n’era uno con cui tutti dovevano fare i conti: “Zitti al cinema” di Marquant aveva uno stile unico che l’aveva reso un po’ la superstar dei cineblog italiani, tanto da uscire persino in libreria. Purtroppo a un certo punto il blog, come molti altri, ha chiuso i battenti e Marquant è sparito nel nulla. Da allora non ha più scritto niente e io, per dire, non ho più avuto sue notizie.
Fino a oggi. Bentornato, Marquant.
EXODUS – DEI E RE, in mancanza di seri motivi per guardarlo in versione piatta, è il film che andrei a vedere in 3D se fossi uno che va a vedere film in 3D per il gusto di vedere film in 3D. Immagino infatti che l’ischifo nel grattarsi le cavallette di dosso, la pauva nello schivare la furia delle acque e l’ovvove di nuotare nel sangue siano le uniche emozioni che possano scaturire dalla visione di questa nuova versione delle note vicende di cronaca biblica. Almeno a giudicare da un trailer che ci conduce con mano sicura in una terra di confine tra History Channel e Kazzenger, dal fatto che tutti i colpi di scena possibili sono già nel noto libro su cui è basata la sceneggiatura e stando anche a quel poco e male che ho letto in giro (pare che gli Egizi siano impoliticamente poco assortiti nel colore della pelle, pare che il Mosè di Christian Bale trovi spessore nel mostrare tratti di schizofrenia, pare che Dio sia raffigurato come un adolescente dall’accento british e quindi chissà, forse sabaudo nella versione italiana, yawn). Poi a Ridley Scott una chance la si vorrebbe dare sempre, ma il Pomodorometro al 28% solleva da ogni dubbio di coscienza. Ridateci DeMille, la cartapesta e il birignao. Qui non vale neppure l’ipotesi di rifugiarsi nella versione in lingua originale: peggio di un film in cui antichi popoli istranieri parlano italiano c’è solo un film in cui antichi popoli istranieri parlano inglese.
Ah, SPOILER: bella l’idea di aprire il trailer italiano con un quiz: “QUANDO GLI UOMINI GOVERNAVANO COME DEI”. La soluzione è chiaramente “COME DEI CATTIVONI”.
LA TEORIA DEL TUTTO è il film che forse andrò a vedere o forse no. È diretto da James Marsh, regista del documentario Man on Wire che vi farete il piacere di andare a cercarvi se non l’avete mai visto. E vale di certo la pena saperne di più sulla storia dello scienziato Stephen Hawking. Ma il trailer lascia in bocca un sapore sospettosamente dolciastro che forse è dovuto anche al consueto eccesso di enfasi di certo doppiaggio. Ci penso, eh?
ASTERIX E IL REGNO DEGLI DEI è il film di animazione in 3D basato sulle avventure di Asterix che andrei a vedere se mi aspettassi qualcosa di pazzescamente originale da un film di animazione in 3D basato sulle avventure di Asterix. Per far vedere che mi sono impegnato aggiungo che il regista e sceneggiatore, Alexandre Astier, pare godere in Francia di una buona reputazione avendo firmato una lunga serie comica per la TV basata sulle gesta dei cavalieri della tavola rotonda. Problemi loro.
PROFESSORE… PER FORZA è probabilmente la storia… di un regista e sceneggiatore americano in crisi creativa, Marc Lawrence, che scrive un film su uno sceneggiatore… inglese (ah!) in crisi creativa, Hugh Grant, che si innamora… di una matura allieva del suo corso di sceneggiatura, l’inattaccabile Marisa Tomei: il film glielo producono pure, esce nel Regno Unito nell’ottobre 2014 con il titolo The Rewrite, e viene gettato nelle sale italiane a gennaio 2105 con un titolo da matta commedia di Natale che poteva essere… “La pupa e il gigione” e invece è… Professore… per forza. Di sicuro, quindi, è il film con i puntini di sospensione nel titolo che andrei a vedere se non evitassi per principio i film… con i puntini di sospensione nel titolo. Neppure la cosa peggiore, i puntini suddetti, in una locandina italiana da punire con il sequestro della licenza… di Adobe. Ma le foto impaginate a memoriale funebre e l’accozzaglia di font ben si sposano del resto con la vaghezza del titolo e con quel genericissimo “C’è sempre un lato positivo… basta trovarlo” che ammicca e agghiaccia. E sarà pure vero che c’è sempre un lato positivo… basta trovarlo, ma qui… è proprio dura.
ITALO non è il remake italiano di Snowpiercer bensì il debutto cinematografico di una giovane regista italiana che non mi perderei per nulla al mondo se appena appena fossi uno che per nulla al mondo si perderebbe il debutto di una giovane regista italiana. Andate prima voi e poi mi dite, grazie. La verità è che sono anche un po’ seccato e deluso perché – per una volta che scrivo la prestigiosa rubrica – NON C’È UN VERO FILM ITALIANO DA DERIDERE DELLA SETTIMANA. Questo, così a pelle, non ne ha i crismi pur mettendocela tutta (sarà un bene? sarà un male?). Liberamente ispirato a una storia vera, racconta di un cane randagio vissuto in un paesino della Sicilia. A occhio e croce, Hachiko in confronto è 2001 Odissea nello spazio.
HUNGRY HEARTS è il film a cui voglio dare l’unica bomba della settimana perché alla fine sono uno che una bomba la vuole dare. Motivi ce ne sono: Saverio Costanzo ha validi precedenti, i due protagonisti hanno vinto a Venezia come miglior attore maschio e come migliore attrice femmina, e incuriosisce la storia d’amore, alimenti e morbosità materna con risvolti thriller. Va detto che i giudizi sono discordanti e che in giro si leggono recensioni un po’ mh, ma decido di continuare a leggerle una riga sì e una riga no e di andare a vedere di persona. Ecco.
Avrei finito. Chiudo con un grosso grazie a Kekkoz per i tanti impagabili consigli di questi dieci anni e per avermi fatto giocare questa settimana con la sua rubrica, che da sempre gli invidio e trovo geniale. Ai miei tempi, per dire, io i miei pregiudizi sui film li scrivevo dopo averli visti.
Ma tu eri anche nel mio BLOGROLL!
“esce nel Regno Unito nell’ottobre 2014 con il titolo The Rewrite, e viene gettato nelle sale italiane a gennaio 2105” — dovremo rassegnarci all’Italia come paese del terzo mondo della distribuzione cinematografica ancora per 90 anni?
[e bentornato a Marquant]
Italo è il film da non perdere per ogni Sciclitano che si rispetti!
Che delusione che non sia nemmeno riuscito a vincere l’ambito premio di FIDDDS (patent pending)…
Tutto bellissimo, ma attenzione che questo post non è subito visibile dalla home, essendo datato 22 dicembre 2014.
Sì c’è stato un DISGUIDO TECNICO, grazie.
Ora è tutto regolare.
Viva Zitti al cinema #quantiricordi #quantaanzianità
ho passato il 2014 a scherzare NOAH perché non avevo ancora visto EXODUS che è talmente pieno di cose di Ridley Scott che non so da che parte cominciare a dire che è pieno di cose di Ridley Scott
Una settimana da raccapriccio, quasi quasi meglio i cavalieri dello zodiaco (anche se Adam Driver, in altri contesti, avrebbe avuto senso).
Pare che in alcune sale di alcune città sia uscito anche “Striplife”.
Visto che siamo in tema revival, ma il Conte del Teatrino degli orrori si riesce a rintracciare per dei Prejudizi?
AP
Tra le uscite di questa settimana c’è anche BANANA che purtroppo ci è sfuggito. Recupereremo la prossima settimana.
ma è banana e basta o banana meccanica?
Ridley Scott? Ma scherziamo? Ridley Scott è morto e questo qui è un impostore. Oppure si è rincoglionito e ormai non lo recuperiamo più. In verità temo sia più plausibile la seconda ipotesi. Per fortuna questa settimana mi sono beato del Gran Budapest Hotel in lingua originale con Fiennes da applausi e una corolla di altri attori mica da ridere. No dico… Ed Norton, Wilhem Dafoe, Jeff Goldblum, Tilda Swinton, e moltissimi altri ancora. Cioè come in un vero kolossal. Mica Exodus…
Sig, Marquant
leggerla mi ha fatto venire in mente i bei tempi del suo blog.