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Nei cinema dal 12 giugno 2014

Ciao sono kekkoz e ora vi racconto una fiaba. Tanti, tanti anni fa, c’era un tizio chiamato Gokachu che aveva un blog dove si parlava (anche) di cinema. Mica di cinema qualunque: si parlava di Takashi Miike, Béla Tarr, Hou Hsiao-Hsien, Kiyoshi Kurosawa, prima di tutti gli altri. Per noi novellini, Gokachu era una figura quasi mitologica. E non credo di esagerare se dico che, per molti di noi, venire in contatto con “il weblog di Gokachu” è stata un’esperienza formativa e, in qualche modo, ci ha cambiato la vita. 

Tra le altre cose, Gokachu aveva una rubrichetta settimanale, “il film che sembra interessante della settimana”. Un appuntamento che fu tra le fonti di ispirazione per Friday Prejudice.

Vi siete un po’ emozionati? Io sì. La fiaba è finita, e questi sono i pregiudizi di Gokachu.

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THE CONGRESS

Figata! Ehm, scusate. Volevo dire: che mi prenda un colpo se questo non parrebbe davvero interessante, poffarbacco. È un film parzialmente animato tratto da un racconto di Stansilaw Lem, che sarebbe lo scrittore di fantafilosofia polacco autore tra l’altro di Solaris. Cose buffe: quando è uscito il Solaris di Soderbergh il dottore ha vietato a Lem di andarlo a vedere; del resto a lui aveva fatto schifo anche la versione di Tarkovskij, insomma aveva gusti un pochetto esigenti. Essendo morto non avrà però forse molto da ridire su questa riduzione. Il regista invece è Ari Folman, prolifico regista da un film ogni sette anni; quello precedente si chiamava Valzer con Bashir, probabilmente ne avete sentito parlare e forse l’avete visto. Ci recitano Robin Wright e Harvey Keitel; le musiche sono di un celebre compositore minimalista contemporaneo che si chiama Max Richter e i cui pezzi uso da anni come suoneria del cellulare. La colonna sonora è già su Spotify/Deezer ed è fantastica. Io ci metto la bomba tranquillo, se potessi ce ne metterei due e vado a vederlo il prima possibile ma vi avverto che chi ha visto il film è un po’ più pacato, pur apprezzando (6.8 su Imdb, 6.6 e 85% su Rotten Tomatoes, 3.4/5 su Allocine).

LE WEEK-END

Romantico film inglese su una coppia sui sessant’anni che ritrova la magia del matrimonio in un week end a Parigi. “Dal regista di Notting Hill” sarebbe già una recensione. Per questo film mi sono documentato su siti francesi: ha fatto schifo alla critica di sinistra (Cahiers – sempre che siano di sinistra, Libération, Le Monde) ed è piaciuto tantissimo a destra (cinque stelline su cinque per Figaro). Ora, la dialettica destra/sinistra non dovrebbe aver niente a che vedere con un film romantico sulla seconda età e mezzo, quindi boh. Direi che nel genere commedia sofisticata ben recitata lievemente malinconica si deve difendere egregiamente, ma a me il genere non attira; fate voi.

ROMPICAPO A NEW YORK

Rompicapo a New York è il terzo film di un’appassionante saga romanticheggiante i cui primi due film sono L’appartamento spagnolo e Bambole russe. La cosa interessante è che i personaggi sono gli stessi e che son passati dodici anni da quando se la spassavano a Barcellona a fare l’Erasmus senza avere alcuna idea che nel 2008 la crisi economica gli avrebbe distrutto il futuro; i personaggi probabilmente si aggirano alcolizzati per New York dove sono dovuti emigrare e hanno problemi di prostata e/o caldane. O almeno così mi immagino – ma ho il sospetto che la trama sia ahimè molto meno turpe. Ma tanto non ho visto gli altri due e non ho nessuna intenzione di vedere questo. Però siccome non conosco il regista e i commentatori di questo blog sono molto incazzerecci ci metto un bel pensatore e tutti contenti.

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GABRIELLE – UN AMORE FUORI DAL CORO

Ok, questo è un film con un personaggio disabile recitato da un attrice disabile. Nonostante l’handicap il personaggio è pieno di gioia di vivere – ma a differenza di altri film con disabili felici in questo caso la gioia di vivere fa parte della disabilità: “La sindrome di Williams-Beuren è caratterizzata da stenosi aortica sopravalvolare e ritardo mentale associato ad un carattere estremamente socievole ed estroverso anche con gli estranei (quella che è stata descritta come personalità da ‘cocktail party’)” (fonte: Wikipedia). Recensioni molto buone, ma si sa che ai critici piange il cuore a dire che un film con un protagonista disabile è brutto; non mi fido. Che dire: mah.

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Che anno il 1303! Mentre i mammalucchi occupano l’ultimo residuo del regno latino in Terrasanta, in Europa si dipanano gli ultimi drammatici mesi del papato di Bonifacio VIII. La scomunica di Filippo IV, il concistoro del 30 aprile, il processo del Louvre, lo schiaffo e la rivolta di Anagni, e infine la morte. Una pagina di storia davvero appassionante che però non ha niente a che fare con questo film, il cui titolo originale e più esplicativo è Apartment 1303 – 3D e che è il remake americano bruttissimo di un horror giapponese brutto. Io vi ho avvertito, se ci andate non ho colpa.

THE GAMBLER

The Gambler è un film di un regista lituano che non ho mai sentito nominare e che esce in Italia prima che in Lituania; per ora è girato solo nei festival e l’han visto in pochissimi. I film precedenti del regista mi sono altrettanto sconosciuti, quindi dopo aver ammesso che non ne so niente vi dirò come è il film secondo me, così, tiro ad indovinare. È un thriller secco e metafisico recitato benissimo nella grande tradizione del metodo dell’attore biomeccanico del teatro lituano, con evidenti influenze dei lavori di Eimuntas Nekrošius; si perde un po’ sul finale ma avercene, di film come questo. La bomba è immaginaria come la microrecensione. Bomba!

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IL MAGICO MONDO DI OZ

Il regista, Dan St. Pierre, ha un nome sconosciuto ai più ma che se uno viene pagato profumatamente da Kekkoz per scrivere i pregiudizi e fa lo sforzo di andarlo a cercare su Wikipedia si scopre essere quello di un veterano dell’animazione Disney, pioniere della tecnica ‘Deep Canvas’ in Tarzan, insomma uno coi controcazzi mulinanti asincroni. Pare altresì che nonostante i possibili virtuosismi tecnici questo film faccia schifo, come la locandina lasciava presagire senza bisogno di tante ricerche.

LA MELA E IL VERME

È la settimana dei cartoni animati, gioite bambini e bambine! La mela e il verme è un film di animazione danese del 2009 che in cinque anni solo 101 utenti di imdb hanno visto, che ha ben 714 fan su Facebook e che raschiando il fondo del barile un distributore italiano ha trovato ora. Dal trailer sembra una cosa adatta a un pubblico di cinquenni. Insomma se siete cinquenni massimo ottenni è il film della settimana, andateci e poi me lo raccontate. Sfrucugliando la filmografia del regista ho invece scoperto che nel 2006 ha diretto un altro film d’animazione che si chiama Princess e che non dovrebbe essere malaccio – lo strillone recita “È come Taxi Driver filtrato da La Sirenetta” e nel poster c’è un tizio incazzato nero con un piede di porco a in mano che si dirige verso lo spettatore mentre sullo sfondo un volto femminile si tocca la lingua con la punta delle dita. Nel trailer un’innocente bimbetta, pornografia, sangue a spruzzi, esplosioni, castrazioni, ecco, credo che guarderò quello*.

Invece a La mela e il verme non so che voto dare, è un film per bambini piccoli, magari nel genere è eccezionale, ma io non lo voglio vedere neanche pagato. Metto pecora? Ok pecora.

*(lo potete trovare tutto intero su YouTube).

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ORE DICIOTTO IN PUNTO

Ore diciotto in punto è un film italiano autoprodotto dalla troupe. Il trailer mi ha ricordato Louis Nero ed è tutto dialogato. Poi magari è bello ma io mi fermo qui, grazie.

ERA MEGLIO DOMANI

Instant movie tunisino sulla primavera tunisina che esce due anni dopo la presentazione a Venezia. Su Imdb l’hanno visto in otto (8). Ehi, potreste essere i noni! Potreste, perché io non vengo.

FEMEN – L’UCRAINA NON È IN VENDITA

Tette e impegno politico possono coniugarsi in una mistura esplosiva e liberatrice? Le Femen, femministe coraggiose o modelle prezzolate da oscuri poteri? E soprattutto, ce ne importa qualcosa? Con questi presupposti il film parrebbe una schifezza ma a leggere le recensioni e a guardare il trailer sembra che ne possa valere la pena – sembra eh, io non mi comprometto, a prendere posizione sulla questione ucraina si rischiano le botte e io ci tengo al mio bel musino. Sì ma le tette?, diranno subito i miei piccoli lettori. Be’, se andate a vedere questo film per le tette secondo me spendete molto molto male i vostri soldi.

 

 

Gokachu

14 Comments

  1. Oh, ecco come si fa. brevi, pieni di info e valore aggiunto.

  2. Oh, finalmente torna qualcuno che riesce a tenere a bada il proprio ego. Già questo, unito al fatto che non mi ha dovuto per forza far capire di aver speso tempo dietro un corso di scrittura creativa, mi sembra un risultatone.
    E poi minchia, non ho nemmeno dovuto prendermi le ferie per leggere tutto il post.

    Le weekend l’ho visto con mio padre (classe 1942) a lui è piaciuto molto, a me decisamente meno. Diciamo che secondo me ci hai preso.

    Su tutto il resto il BOH si fa grande quando una casa vedremo cosa è arrivato a Palermo nelle sale già in prechiusura stagionale. Dopodiché si deciderà con calma e con il telecomando del lettore dvd in mano.
    Grazie per avermi ricordato cosa è Friday Prejudice. Lo avevano fatto anche altri, ma nelle ultime due settimane mi sembrava che più che altro si postassero gli esercizi di una sorta di Scuola Holden per frustrati.

  3. Dopo parecchie settimane di sbadigli finalmente ho ritrovato il gusto di aprire questo blog. Evviva Gokachu! Evviva i pregiudizi! Evviva le tette di Sabrina Salerno!

  4. Due cose: tanti anni fa (nel 2008) ho abitato tre mesi in Lituania e lì seppi che esisteva un seguito dell’appartamento spagnolo. Ecco, vedere nello stesso post le parole “l’appartamento spagnolo” e “Lituania” mi hanno fatto venire in mente il 2008, quando la crisi era appena incominciata ma ero più interessato a una cameriera bionda che ai Lehman Brothers. Comunque già Bambole russe era “meh”, questo immagino che sarà ancora più “meh”.

  5. Ma il poster di Ore Diciotto In Punto che in realtà segna tipo le 17.58? WTF?

  6. Oh! Ma come si fa a dare una pecora a un film doppiato da Aykroyd e Belushi??!! Sarà una figata pazz… Ah, già…. Maledetta realtà, ancora una volta hai vinto tu!

  7. La storia delle 1758 non l’avevo notata. Probabilmente uno vede il cartellone e gli vengono lasciati due minuti per pagare il biglietto e mettersi a sedere :)

  8. Le 17.58 sono evidentemente compensate dalla frecciulina che è come se ti portasse avanti la lancetta di quel paio di minuti.
    Io ricordo che rimasi molto colpito da una sinossi di Femen che, ve lo giuro, era scritta da Vulvia (SPINGITORI DI CAVALIERI!).

  9. Per The Gambler: vedi Repubblica del \ì12 giugno. Paginone centrale

  10. Acc potresti riassumerlo in due parole? L’emeroteca non è tanto vicina :)

  11. Des muffins et du crl..uebm.mais c'est du luxe!!!Quand je pense que demain c'est mercredi…et hop, un petit atelier patisserie au programme pour mes 3 chatons!

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