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Nei cinema dal 24 aprile al 27 aprile 2012

Questa settimana è persino più incasinata del solito, i film escono infatti spalmati tra martedì e venerdì. Per semplificare le cose (a voi, non a me) li ho ordinati per giorno d’uscita.

Dal 24 aprile:

The Avengers è il film che tutti noi stavamo aspettando per permetterci di uscire dal deprimente letargo cinefilo delle ultime settimane o mesi: non mi ricordo nemmeno più quand’è stata l’ultima volta che sono andato al cinema per un film di prima visione con una fotta così grossa. Non è un’esagerazione dire che si tratta di uno dei film più attesi dell’anno, non solo perché è il culmine dell’esagerato progetto produttivo che ha di fatto “serializzato” i film della Marvel, ma anche perché si tratta del ritorno di Joss Whedon alla regia a sette anni da Serenity e dopo la straordinaria (ma assai ordinariamente sfortunata) esperienza televisiva di Dollhouse. Chiunque abbia seguito nel bene e nel male i film che hanno portato fin qui (il mio preferito, non lo nascondo, è Thor) non ha bisogno di sentirsi dire altro e già ha il biglietto in tasca. Assembliamoci.

(il film esce in circa 250 sale la sera del 24 aprile dopo le 22; l’uscita ufficiale è il 25 aprile)

The Rum Diary – Cronache di una passione è il film che andranno a vedere tutti quelli che sono arrivati al cinema per vedere The Avengers ma erano finiti i biglietti. Trovo surreale che The Rum Diary esca OGGI, visto che ricordo di aver sfogliato delle foto di scena nel periodo in cui mi spuntavano i primi peli sul pube. Infatti il film, dopo essere già stato in attesa per una decina d’anni, è stato girato poco più di TRE anni fa; ai tempi sembrava una cosa gustosa per n motivi tra cui il ritorno di Bruce Robinson e il ritorno di Johnny Depp in un film tratto da Hunter Thompson, ma nel frattempo Depp ha fatto Alice, The Tourist e il ventesimo capitolo dei Pirati dei Cazzo di Caraibi e di fatto ci è completamente passata la voglia. Ah, e complimenti per il sottotitolo italiano, non fa cagare per niente.

Dal 25 aprile:

Il castello nel cielo è un film diretto dal più celebre e amato regista dell’animazione giapponese, Hayao Miyazaki, ed è uscito da poco nelle sale giapponesi. Per l’esattezza nel mese di agosto. Del 1986. Terzo film di Miyazaki (tra Nausicaa e Totoro) e primo prodotto ufficiale del leggendario Studio Ghibli, Laputa (questo il titolo internazionale) è uno dei capolavori assoluti di un autore in grado di sfornare quasi solo capolavori assoluti. Do quasi per scontato che siate arrivati alla vostra veneranda età vedendo Laputa almeno una volta, in caso contrario sappiate che vi invidio moltissimo. Andate a vederlo, è un ordine.

Ho cercato il tuo nome è il titolo italiano di The Lucky One, film tratto da uno dei trecento romanzi tutti uguali di Nicholas Sparks che non ho letto. Non è il primo libro di Sparks a finire sullo schermo, per l’esattezza è il SETTIMO in una dozzina d’anni, e per un caso strano sono tutti film che non guarderei nemmeno sotto tortura. Torniamo al titolo: fa schifo, me ne rendo conto, ma è quello dell’edizione italiana del libro, è normale che si intitoli così anche il film, e chi siamo noi per criticare le scelte editoriali degli editori dei libri di Nicholas Sparks? Segue piccola antologia delle traduzioni italiane dei titoli dei libri di Nicholas Sparks. Da The Rescue a Un cuore in silenzio. Da Dear John a Ricordati di guardare la luna. Da Safe Haven a Vicino a te non ho paura. Da The Guardian a Quando ho aperto gli occhi. Chiameremo questa pratica SPARKSING. Si può applicare a tutto, inclusi i titoli dei film. The Avengers diventa Ho trovato gli occhi di un eroe, che so, Hunger Games diventa Il mio cuore è un arco nella foresta. Sparksing! Giocate anche voi.

Dal 26 aprile:

Interno giorno è un film italiano diretto da tal Tommaso Rossellini con un cast completamente random tra cui spiccano Fanny Ardant, Regina Orioli e Brenno Placido. Bella lì, Brenno. Si tratta ovviamente del film italiano da deridere della settimana, con buona pace delle altre robe qui sotto, un premio inevitabile dopo la visione del temibilissimo trailer il cui picco di interesse è Anita Caprioli (perché, amore mio, perché?) che guarda la Ardant che balla con un tizio attraverso un bicchiere vuoto, ché è una bellissima metafora e poi Anita Caprioli può fare il cazzo che vuole. Dopo 30 interminabili secondi di gente che non fa NIENTE, la musica sfuma e partono alcuni brevi istanti di imbarazzo puro: il tipo che reppa mentre Brenno fa pum-pum-cià e l’immancabile rissa in soggiorno con vaffanculo (è bello avere delle certezze, grazie cinema italiano), ma giusto il tempo di uscire e si continua a non fare NIENTE però davanti a un bel falò sul greppo col tramonto dietro. Una delle nipoti di Chaplin si toglie le scarpe, è una bellissima metafora della puzza di piedi della nipote di Chaplin. Tutti cantano davanti al falò al tramonto ma noi non li sentiamo perché c’è un tappeto sonoro jazz di merda dall’inizio alla fine, una bellissima metafora della morte del cinema.

Dal 27 aprile:

La casa nel vento dei morti è un altro film italiano, questa volta è (credo) un horror e quindi di partenza mi provoca più simpatia di qualunque film sui borghesi che accendono falò sui greppi al tramonto. Ma non pensiate che sia una festa. Perché non è una festa. Anche qui, il trailer parla bene da solo: da principio a causa di un montaggio confuso non si capisce granché (un tizio dice “sto per fare un colpo” quindi immagino ci sia in ballo una rapina) ma un cartello ci avvisa che siamo negli anni quaranta per qualche motivo. Dopo 15 secondi c’è una cosa in stile primo Raimi, giusto per stare sul pezzo. Il resto del film sembra un horror girato tra amici, ma dopotutto anche Raimi ha iniziato così. Sì, certo.

Hunger è un bellissimo film diretto da Steve McQueen, presentato a Cannes nel lontano DUEMILAOTTO. Quattro anni dopo non speravamo nemmeno più in un’uscita italiana, ma il successo di Shame e soprattutto l’improvvisa popolarità di Michael Fassbender nudo hanno fatto il resto convincendo la BIM che si tratta di una cosa vendibilissima. Perché lo è, a patto di nascondere il fatto che non è proprio una passeggiata. Insomma, siete avvertiti: Hunger è un film meraviglioso e imperdibile e tutto quanto, ma è anche una delle esperienze cinematografiche più massacranti che mi siano mai capitate. Si astengano pure: impressionabili, sensibili, persone che si annoiano se la macchina da presa non si muove, persone che si lamentano se la macchina da presa si muove troppo, persone che vanno per vedere il cazzo di Fassbender, persone che non sanno dov’è l’Irlanda, persone che si addormentano spesso al cinema. Per tutti gli altri, è obbligatorio e poi interrogo.

Maternity Blues è il terzo film italiano della settimana, e terza pecora nera. Non è colpa mia. Il film stavolta è un po’ più blasonato, se mi passate la cazzata: distribuito da Fandango, è passato da Controcampo Italiano e tratta un argomento pesissimo – le protagoniste sono quattro donne che hanno ucciso i loro figli. Party, party, yeah! Qualche giorno fa ero in un momento difficile e ho provato a cercare persino qualche recensione, che potrei ora riassumere con “intenzioni ok, film brutto”. A pelle mi sa che è andata così. Il trailer per metà è Sad Andrea Osvart e nell’altra metà è tutto un crescendo di archi e disperazione con un tot di scritte che ci avvisano che Libero l’ha trovato molto commovente e che è stato applaudito a Venezia – dove applaudirebbero pure gli spot di Infostrada, se ci fosse Fiorello in sala. Non è vero, però è vero.

kekkoz

49 Comments

  1. tumblr_m0zkyc51gN1qg4io8o1_500.gif

    fedelmente tuo,

    zac efron con il cazzo

  2. Lo sparksing di “Hairspray” è “Ho ascoltato la musica del tuo corpo”.

  3. Maternity Blues l’ho visto a Venezia e posso dirvi che è “intenzioni ok, film brutto”.
    sono quarto!

  4. Chi glielo dice, adesso, che Libero trova commoventi anche i tizi che cadono dai tralicci?

  5. Il film precedente di Fabrizio Cattani che si intitola Il rabdomante è “intenzioni ok, film abbastanza bello”.

  6. Ero venuto qui per sganciare macro, poi, attratto dal commento di Il Riccio, ho cercato Fabrizio Cattani su wikipedia e c’ho trovato la sinossi del Rabdomante:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Il_rabdomante

    Dice, “…nella fuga si ritrova nella terra di Matera e si nasconde nella masseria di Felice (il carismatico Pascal Zullino), schizofrenico quarantenne con il dono della rabdomanzia.”

    Adesso passerò la notte a chiedermi chi della troupe o degli inerenti abbia scritto IL SINOSSONE.

  7. Ok, lo sparksing è il mio gioco preferito di tutti i tempi. Ora chiudo il browser altrimenti vomito 80 titoli in 10 secondi e rompo l’internet.

  8. Avrebbero dovuto anche fare uno sparksing di ‘Maternity blues’ visto l’orrido titolo.

  9. Hei Kekkoz…. mentre guardavo Death Valley stavo pensando, sarebbe interessante sentirti recensire anche i telefilm. Magari su un blog apposito. Si lo so, la tua giornata ha 24 ore come quella degli altri mortali…

  10. Piccolissimo appunto. La colpa dei titoli fuffa non è dei traduttori, la colpa è dei committenti della distribuzione (cinematografica o editoriale). I suddetti committenti 98 su 100 non hanno niente a che fare con il cinema o l’editoria e 100 su 100 non dovrebbero niente avere a che fare con il cinema o l’editoria. Il traduttore (o l’adattatore) non ha nessuna responsabilità a riguardo. Appunto.

  11. Tommaso Rossellini quello che diceva:”mi chiamo Rossellini
    ma nessuno vuole il mio film” (e sti qatszi?)… e meno male perché non si sa come ma il film, se non ve ne siete accorti è stato realizzato, cito testuali parole alla fine del trailer, con il contributo della Direzione Generale (der’) Cinema – Ministero per i Beni e le Affinità Culturali – Regione Sicilia e Credito di Imposta ai sensi de legge dice (ma che qatso vor di’)… ammappalo e meno male che nun te caga nessuno… secondo me con i soldi spesi pe’ sto frignone se potevano fa’ almeno, dico almeno, altri tre film, ma seri però… Ciao a tutti sono nuovo e mi presento. A presto

  12. KI-ERA CHAPLIN !!! dei geni… ps: il pelato che non sa regitare è proprio lui il, Tommaso in questione.

  13. La casa nel vento dei morti sembra molto bello… lo andrò a vedere

  14. Spero ke a kekkoz lo pagano per tutto questo se no è un pò coglione ahahahahahah

  15. E’ ora di ammazzare il maiale.
    Io non permetto a nessuno di giocare con la mia vita.

  16. Dati:
    – Meli è molto attratto/a dal film “La casa nel vento dei morti”
    – Binno mi dà del coglione in modo sgrammaticato
    – Meli e Binno commentano a 6 minuti di distanza
    – Meli e Binno hanno lo stesso IP

    La soluzione mi sfugge.

  17. Lo Sparksing di “Hunger” è “La fame nel cuore”.

  18. Lo sparksing di “La casa nel vento dei morti” è “La casa nel vento dei morti”.

  19. potrei raccontare un sacco di cose sugose su la casa nel vento dei morti (che qui ovviamente riempie le pagine del quotidiano locale), ma ci ha lavorato una mia cara amica, quindi mi limiterò a esternare le mie perplessità sull’analisi logica del titolo: la casa (nel vento) dei morti? la casa / nel vento dei morti? cos’è il vento dei morti? NO NON LO VOGLIO SAPERE.

  20. io a The Avengers avrei dato a prescindere tre bombe, una per ogni personaggio assolutamente bombabile del film.

    Poi vidi il film. In realtà non ci son bombe abbastanza per esso.

  21. ero arrivato a 36 anni senza aver visto “il castello nel cielo” ma ho rimediato ieri.Hunger l’ho visto un paio di anni fa scaricandolo da movshare in una edizione sottotitolata in italiano e non oso immaginare cosa avranno combinato doppiandolo.Perchè lo hanno doppiato,vero? sigh…..

  22. La casa nel vento dei morti esiste solo perché il produttore è il regista stesso.
    Interno giorno non esiste e Hunger è davvero un film bellissimo.
    Lo sparksing di “Vertigo” è “Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra!”, almeno credo

  23. interno giorno non è male…diverso, carino. film ambizioso. ma rossellini è figlio o nipote della bergman?

  24. scusate ma cosa dice la tizia (zombi?) di La Casa Nel Vento Degli Sparksing a 0:46? lo sto ascoltando e riascoltando inutilmente, sono indeciso tra “volevi ammazzarmi, maiale”, “volevi ammazzarmi i maiali” e altre soluzioni…

  25. Gente…ho visto THE AVENGERS… non ho parole. Una figata atomica. E non mi aspettavo fosse anche così spiritoso. Downey Jr. super mattatore. HULK uno di noi.
    : )

  26. Per fortuna c’è Google così ho potuto capire cosa vuol dire SPARKSING! Forse ci vorrebbe una FAQ da qualche parte…

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