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Nei cinema dal 17 settembre 2010

Benvenuti. Questo è il nuovo Friday Prejudice. Lo so che il layout non è un granché ma, ehi, avete presente com’era prima? Un tema default di splinder mai più toccato in quasi cinque anni. Non sarete mica qui per la grafica, no? Siete qui per il lulz. In ogni caso: come dall’altra parte, ogni consiglio costruttivo è ben accetto. Meno “ehi non piace quella cosa” per tutti, più “perché non cambi quella cosa che non mi piace con quell’altra” per tutti. Andiamo a cominciare.

Cani & Gatti: la vendetta di Kitty 3D è il sequel di un orrido film con Jeff Goldblum e Celia Hodes e un tot di gatti e cani parlanti che uscì quasi un decennio fa e che causò un innalzamento notevole nell’abbandono dei suddetti sulle autostrade. La premessa, cioè che gli animali domestici sono in guerra tra loro e dominano tecnologicamente il mondo alle nostre spalle, viene resuscitata in occasione della recente fortuna economica del 3D: aspettatevi quindi una roba con un’intelligenza sotto il livello di guardia in cui l’unico senso, chiamiamolo così, è dato da oggetti animali e piattole lanciati verso il pubblico e voci di personaggi famosi che comunque non sentiremo. L’unanime derisione dei media e il pomodorometro al 13% fanno il resto. Personalmente, credo di essere anche allergico.

Fratelli in erba è il titolo italiano (abbastanza azzeccato, anche se si perde la citazione di Whitman) di Leaves of grass, un film diretto dall’attore Tim Blake Nelson (this guy) in cui Edwart Norton intepreta un professorino timidino di filosofia e allo stesso tempo il suo fratello fattone: Il cowboy col velo da sposa meets Weeds meets Fight Club (mi auguro di no) meets wannabe Coen Brothers, è un film che non è piaciuto quasi a nessuno anche se Roger Ebert gli ha piazzato quattro stelline definendolo un “capolavoro dolce e tutto matto” in un probabile delirio di vincenzomollicità. E poi, ecco, diciamolo, non è che Edwart Norton negli ultimi anni abbia fatto i salti carpiati per ottenere la mia benevolente simpatia, e l’idea di andare a vedere un film con due Edward Norton al momento equivale a quella di andare a vedere un documentario sulla meningite.

Mangia, prega, ama è il film di cui stanno parlando tutti questa settimana e grazie al quale gente inadatta tipo il Corriere o i Ministri della Repubblica smetteranno di parlare del Leone d’Oro a Somewhere, ma la motivazione non è così dissimile: anche questo film è ambientato in Italia! C’è Luca Argentero! C’è il mandolino e la mafia e Sandro Bondi e pure tutte queste tre cose insieme! Quale onore! Benvenuta, Hollywood! Fate pure come se foste a casa vostra, non vediamo l’ora di vedere rappresentato ancora una volta il nostro paese come in una gag di Seth McFarlane ma senza noi davanti che ci scompisciamo in preda ai sensi di colpa grazie a gente che si riempie la bocca di FELIINIH e BEGNIGNIH ma alla fine ha visto al massimo Vacanze Romane e/o La fontana dell’amore. Il film è tratto da un libro autobiografico di Elizabeth Gilbert, una scrittrice che all’età di 32 anni che, come il titolo spiega piuttosto bene, si prese un anno sabbatico per esplorare tutti i cazzo di cliché del pianeta. A interpretarla c’è Julia Roberts, che 32 anni li ha per gamba al limite. Quando venni a conoscenza dell’esistenza del film, la mia prima reazione fu ehi, è diretto da Ryan Murphy, magari è una ficata. Poi vidi il trailer fotografato da Duccio Patané e mi arrivo una botta di sconforto da esposizione ai raggi V come Vagina che ancora brucia. Attenzione, contiene Cinema Vaginale, evitare il contatto con gli occhi, non inalare, tenere lontano dalla portata dei possessori di pisello e non disperdere nell’ambiente dopo l’uso né possibilmente in generale. Inevitabile lo scherno incontrollabile di gran parte della gente che ragiona e delle spettatrici che non ragionano con la vagina, così come il bellissimo gioco di fine estate che sembra essere quello di completare il titolo del film con un quarto elemento. Comincio io? “Mangia, prega, ama prendi il codino”, “Mangia, prega, ama e APRI TUTTO”, “Mangia, prega, ama e vagina”, “Mangia, prega, ama e torna a fare Glee che è meglio”.

Mordimi è il nuovo film di Jason Friedberg e Aaron Seltzer, i due delinquenti a cui si deve la totale decadenza dello spoof, perseguita negli ultimi cinque anni con una serie di film-parodia che tradiscono profondamente e delegittimano agli occhi della storia il lavoro di nomi come Mel Brooks o gli ZAZ. Ma il metodo di Friedberg e Seltzer è troppo preciso perché si possa pensare a un fraintendimento – per la cronaca, il metodo è prendere tutti gli elementi cinematografici e (attenzione) televisivi che sono stati rilevanti in qualche modo nel tempo che separa dall’ultimo film e metterli sullo schermo. Il tutto gira intorno a un singolo film, il più rilevante appunto, che in questo caso è la saga di Twilight, un bersaglio coraggioso proprio. E no, essere nemico del mio nemico non fa di te un mio amico. Arridatece Dracula morto e contento, dico io. Cosa succeda a questi elementi non importa: la loro presenza basta a se stessa, basta nominare esplicitamente l’oggetto in questione (si vede una parodia del cast di Jersey Shore e un personaggio dice “no, non intendevo i tamarri di Jersey Shore”), al limite se non basta puoi scagliargli addosso qualcosa con violenza per scatenare i più bassi istinti dello spettatore. Ehi guarda, c’è Alice. BANG.  I loro film sono tutti così, sono l’esatto equivalente cinematografico del Bagaglino. Insomma, queste due piattole del cinema americano sanno benissimo cosa fanno, lo fanno benissimo, e sanno benissimo che è MALE. Perché di film comici brutti o bruttini ne spuntano anche altri, ma i loro film sono peggio, visto e considerato che costano 20 milioni di dollari l’uno e (non tutti) ne guadagnano 80. La cosa peggiore è proprio quella, che la gente li va a vedere in massa. Ogni volta. Ogni cazzo di volta. Io ho smesso di vedere i loro film dopo Meets the Spartans, che riusciva a essere persino peggiore dell’ignorante e spregevole titolo appioppatogli in Italia. Non voglio essere aggressivo, io voglio bene a tutti eh, ma se andate a vedere Mordimi pagando il biglietto o siete imbecilli o al limite avete degli amici imbecilli. Non c’è una terza via.

Niente paura – Come eravamo, come siamo e le canzoni di Ligabue è un documentario di Piergiorgio Gay in cui la storia dell’Italia degli ultimi trent’anni viene narrata da MiticoLiga (cit) e filtrata attraverso le canzoni di MiticoLiga. Qualcosa del genere: non è che mi sia spinto molto oltre.  Riuscite a immaginare qualcosa di più LAME di un film in cui Ligabue fa l’antagonista inframmezzato a filmati di repertorio e interviste a Fabio Volo e Carlo Verdone? Io no. Bentornato, film italiano da deridere della settimana. Macosaparliafaresenonsainientedimiticoligaah tunoncapiscilapoesiadiligabueluièunpoetaah matornateneasentireituoigruppicheconoscisolotumerdaah.

Sharm El Sheik – Un’estate indimenticabile, per capirci, non è nemmeno degno di essere il film italiano da deridere della settimana, perché io non do nessun cazzo di premio a un film con Enrico Brignano e Giorgio Panariello ambientato a Sharm che esce in 325 sale mentre Herzog si tiene le sue OTTO, nemmeno se fosse un premio fatto di PUPÙ. Citando una battuta vecchia come il mondo, è talmente spregevole che se facessero un premio del film più spregevole di tutti i tempi arriverebbe secondo. Dopo Mordimi.



kekkoz

52 Comments

  1. Herzog in 8 sale mi deprime il cazzo! :(
    Consiglio: l’icona dei feed rss o piu fuori o più dentro, non si può vedere allineata all’angolo…

  2. fratelli in erba è purtroppo noiosissimo…. poi quando arriva quella ciellina di keri russel si può tranquillamente spegnere il video.

  3. ma non starai pensando di cambiare anche la legenda? non la vedo più. sappi che io venivo qui per riguardarmela e per il gregge settimanale di pecore con l’alone verde intorno.

  4. Le pecore hanno ancora l’alone verde, è la stessa immagine!
    La legenda devo rimetterla, datemi il tempo di capire come 😉
    (edit: l’ho messa, fa schifo ma fa parte del suo fascino)

  5. teh, ho avuto un sussulto di gioia nel sapere che a padova c’è herzog. ma questo fine settimana non posso andare e quindi chissà se mai lo rivedrò….

  6. a quanto pare in “mangia prega ama” la roberts è costretta a fare il bagno con l’acqua scaldata nella pentola perchè a roma non c’è l’acqua calda…così tutto il mondo penserà che a Roma si viva ancora come ai tempi dei gladiatori…
    -Alessia-

  7. Più che di come è rappresentata l’Italia nei film dovremmo preoccuparci dello stato in cui siamo messi…

  8. Finalmente i feed si leggono senza impazzire: locandina, pecora, testo. Io quindi adoro il trasloco che hai fatto <3

  9. Tutto molto bello, ma le locandine di una volta erano più grandi (proporrei un width=”100″)

  10. anija: grazie. in effetti vedere i feed a posto oggi è stata una soddisfazione mica da poco.

  11. grazie anche a te leo!
    (però le locandine hanno esattamente le stesse dimensioni di prima 😉 )

  12. Ci credi che se dovessi scegliere sotto tortura preferirei Sharm el Brignano al film del Ligah? Sì che ci credi.

  13. Macosaparliafaresenonsainientedimiticoligaah tunoncapiscilapoesiadiligabueluièunpoetaah matornateneasentireituoigruppicheconoscisolotumerdaah

  14. cazzo, il cambio di dominio ti ha dato una bella carica.
    bei prejudice ma Fratelli in erba è bello. per il resto, io stasera vado a vedere mangia prega ama per parlare male del cinema di vagina

  15. Sottoscrivo l’apprezzamento per dei feed finalmente decentemente leggibili.

    Questa settimana sintonia perfetta.

    Mangia, prega, ama e … SBURRA

  16. Mangia, prega, ama e tornatene a casa.

    (non aggiungi l’iconcina del trailer della settimana?)

  17. mangia, prega, ama e puppa.

    cinema di vagina per vagine di legno.
    è così triste, il mondo…

  18. mangia, prega, ama e MiticoLiga.

    …anche a me intristisce di brutto Edwart in versione datemenideadecente
    sul fantastico VaginalCinema ti voglio ancora più aspro kekkoz…di più..di piùùù

  19. Dantès: voce narrante di bimba nataecresciuta a milano che si trattiene così tanto per parlare un qualcosa che dovrebbe sapere di italiano..che trailer! che trailer..

  20. il nuovo layout è semplice ma chiaro! va benissimo!
    aspettavo uno dei tuoi fantastici commenti feroci sulla traduzione italiana del titolo di Mordimi, ma in effetti il gioco di parole non è traducibile, stavolta.
    grazie per i pregiudizi, ti leggo sempre!

  21. “Eat Pray Love Spoof” (Sounds good! :D)
    “Mangia Prega Ama Mordimi” (crossover)
    Però il titolo migliore è quello di “cineedo” poco più in su.

    Per quanto mi riguarda circa i pregiudizi della settimana, avrei messo la pecora anche a Fratelli in erba.Ci stava tutto!

    Voto anche io per aumentare le dimensioni delle locandine, almeno fino a 150px di larghezza; inoltre metterei uno sfondo cinematografico a tema ogni settimana, tipo il film con il pensatore, oppure il film italiano da deridere.
    Ciao

    P.s.Sono per l’importazione coatta e la detenzione in Italia di Jason Friedberg e Aaron Seltzer, perchè sono sicuro che la smetterebbero subito di fare film orrendi dovendosi cimentare con il nostrano materiale cinematografico.
    E’ matematicamente impossibile che dalla “parodia” dei nostri premi “Maccio Capatonda” possa uscire una stronzata peggio di “Natale a Bergeggi”, meno per meno fa più. 😉

    Che fine hai fatto Mel?Io sto ancora aspettando “La pazza storia del Mondo 2”!

  22. Fratelli in erba non è così terribile come si può supporre dal (pessimo) titolo italiano e dall’ancor più pessimo (più pessimo si può dire?) trailer che viene trasmesso.
    Io che – nonostante tutto – sono andata a vederlo aspettandomi un film un po’ scemo sono uscita addirittura piacevolmente sorpresa.

  23. “il trailer fotografato da Duccio Patané”
    Bwhahahahah
    PS: Ho apprezzato le citazioni della ganjamum, senza dubbio la migliore serie tra quelle ancora in onda!

  24. “Cacca, culo, Tette e le peggio parole”
    Si potrebbe proporre un gemellaggio fra Neri Parenti i Vanzina e i due Amerigani per il peggior film di sempre
    Papperolibero

  25. Mangia, Prega, Ama, scegli rotowash.

    e inoltre: Checcefrega di ste pecore, venerdì c’è Nolangol! Nolangoooool! Nolangoool!

  26. Ero affezionato al veccio stile grafico, ma questo è più moderno, adulto. E mi piace. E mi piace che sia rimasto quel clima da spogliatoio maschile odoroso e umido, eccitante. Ci vorrebbero più film brutti con Julia Roberts per scatenare i maschietti nella difesa della specie.
    Vogliamo più asciugamani che scivolino giù dai fianchi.
    Più seriamente, Niente paura è l’agghiacciante stato della sinistra italiana.

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