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Nei cinema dal 20 aprile 2012

Leafie – La storia di un amore è un film d’animazione coreano, che mi sembra il modo migliore per farmi iniziare la settimana senza farmi girare i coglioni fortissimo. Ma certo, con tutto il ben di dio che la Corea del Sud produce ogni anno, dai, distribuiamo il film sulla gallina che sogna una vita libera dal pollaio. In fondo non ne hanno mai fatti, di film su galline in fuga dai pollai. WINK.

Maledimiele è un film italiano la cui protagonista è “un’adolescente di 15 anni che si ammala di anoressia”. Lo so che voi piccoli morbosi amici state aspettando che io mi scagli come un pezzo di grana, ma la verità è che nel trailer per una volta ho visto qualcosa di interessante, soprattutto visivamente ma non solo; in più le poche frasi che si sentono sembrano essere pronunciate con una dizione meno imbarazzante del solito e la ragazzina – una quindicenne che interpreta una quindicenne: miracolo – che guarda in macchina e sussurra “andate tutti affanculo” ha già vinto tutto. Poi vabbè, se le tira un po’ addosso: hai un film che si intitola Maledimiele e invece degli Afterhours ci metti una canzone di ChiaradiPaolaeChiara? Faccio finta di niente.

Il primo uomo è il nuovo film di Gianni Amelio, uno dei più premiati e rilevanti registi italiani degli anni ’90 che però anche nello scorso decennio è riuscito a tirare fuori un paio di film davvero convincenti – Le chiavi di casa e La stella che non c’è. Dai, erano belli, non rompete il cazzo. Stavolta però si cambia decisamente: Amelio ha adattato un romanzo postumo e incompiuto di Camus (che venne pubblicato dalla figlia), girando in francese in Algeria. Il film è stato presentato a Toronto lo scorso autunno; ammetto di non essere stato molto attento alle reazioni, le poche che ho letto in questi giorni mi sono sembrate molto positive anche se passa sempre l’impressione di un certo timore reverenziale. Ammetto che non è il film più attraente della stagione, ma credo che Amelio si meriti un po’ di fiducia.

Sandrine nella pioggia è il terzo film italiano di fila della settimana, ma stavolta ci siamo: si tratta proprio del film italiano da deridere della settimana. Gioite, stronzi! Il film è diretto da Tonino Zangardi, che è pur sempre quello che aveva diretto il film con Anna Maria Barbera, ed è inutile che facciate finta di niente. Sarà per via del karma che questo film, datato 2008, ci ha messo quattro anni suonati ad arrivare in sala? Più che al karma io tenderei a dare la colpa al film stesso, guardare il trailer per credere: si parte con una roba noir che probabilmente nel film è totalmente marginale, e poi via subito in quarta con le frasi storiche: “e lo sai che tutto intorno a noi è energia?”. GO OOON. Seguono immagini suggestive di spiagge, altalene, cabine telefoniche, pioggia, finestre, giannini, “ti presento mia madre, è Monica Guerritore”, “la prossima volta che vai a mignotte nasconditi meglio” “non ha niente a che vedere con l’amore”, ALESSANDRO FUCKING HABER, un po’ di ACTING!, in mezzo un po’ di scopare, poi c’è Giannini che sfiata TU NON SEI NORMALE (ma ci ho messo 10 ascolti per capire cosa dicesse), sparatoria a caso, protagonista dalla faccia gonfia che (giuro) seduta su un letto si strappa di dosso un abito da sposa urlando! Stacco: la stessa tipa corre per strada sotto la pioggia. Tutto quanto doppiato, malissimo. Saggezza finale: tutto finisce, e di quello che non finisce prima o poi ci si stufa. Purtroppo Sandrine ricade nella prima categoria. Applausi, lacrime, sipario.

Una spia non basta è il titolo italiano di This Means War, una specie di commedia action su due spie che scoprono di avere la stessa morosa. I tre sarebbero anche interessanti (i maschietti sono Chris Pine e Tom Hardy, lei è Reese Witherspoon) e l’idea banalissima potrebbe essere la base per un filmino divertente, ma il film diretto da McG a quanto pare fa schifissimo – almeno, è quello che si evince dando un’occhiata ai trailer e alla sua accoglienza critica, in assoluto tra le peggiori degli ultimi mesi presso i media anglofoni. Se avete solo fame di Tom Hardy, potete sempre recuperare Warrior e Bronson e risparmiare qualche euro e qualche neurone.

Street Dance 2 è uscito per qualche motivo mercoledì 18 ed è, suppongo, il sequel di Street Dance? Però non mi chiedete quale cazzo è Street Dance, i film con i giovani disadattati o emarginati che si riscattano socialmente grazie alla magia del ballo non li distinguo più l’uno dall’altro da quando COLLO si è messo a fare i film per i bambini grandi. Grazie a Wikipedia scopro che questo film è il sequel di Street Dance 3D ed è anch’esso in 3D però si chiama Street Dance 2 e non Street Dance 2 3D per ovvie ragioni.

To Rome with Love è il film spazzettone di questa settimana: il nuovo lavoro di Woody Allen non è solo ambientato in Italia ma è infatti co-prodotto da Medusa che a quanto pare lo spalmerà sulla penisola in circa 600 copie dopo una campagna pubblicitaria davvero imponente. Molti se la sono data a gambe, ed è probabile che il film farà numeri impressionanti a scapito di tutti gli altri – per dire, Amelio esce in 70 copie. Detto questo, che non ha niente a vedere col film, torniamo al film: Allen negli ultimi anni ha dimostrato di NON essersi rincoglionito come si poteva temere (Whatever works e Midnight in Paris tra queste quattro mura sono piaciuti molto) ma dando un’occhiata alle reazioni post-anteprime questo film non avrà la stessa fortuna. Ma c’è sempre dietro il solito vecchio motivo: gli stereotipi sugli italiani. Noi italiani non siamo così! Non siamo ossessionati dalla fama, dalla politica e dalla figa! Questa è una reazione quasi automatica e del tutto comprensibile che però non ha nulla a che fare con la qualità del film: il consiglio è di guardarlo fingendo di non essere italiani. Ora, va detto, il film non mi dà proprio una gran sicurezza, l’impressione è quella di una cosa non del tutto riuscita fin dal trailer – ma parlo di qualità produttiva e artistica, non tanto dei benedetti stereotipi. E poi, scusate se riciclo una sciocchezza che scritto su Twitter qualche giorno fa, ma se un grande regista americano viene in Italia e gira un film che per metà è recitato in italiano e noi rispondiamo doppiando in italiano tutte le parti in inglese, gli stereotipi ce li meritiamo dal primo all’ultimo.

E poi vi devo dire che soltanto oggi giovedì 19 aprile in un centinaio di sale esce George Harrison: Living in the Material World, il lungo (dura circa tre ore e mezza) e acclamato documentario diretto da Martin Scorsese. Non devo dirvi altro.

kekkoz

50 Comments

  1. Per quelli che sono arrivati PRIMO: le icone all’inizio erano tutte sballate, ora sono tornate giuste.
    Credo.

  2. Street Dance 2 in 3D poteva chiamarsi Street Dance 6D. Si vede che i titolisti sono stati rimandati in mate.

  3. Prima di tutto, andate tutti affanculo (Cfr. 2 MdM 2011)…poi, beh, secondo me, stereotipi a parte, una bella pecorella a Woody Allen la si potrebbe dare senza problemi, così a naso..e orecchio e occhio…mi sa di sciocchezza…ah, senza che vada a cercare (che son pigro), Tom Hardy c’era anche in “Stagnino, Sarto, Soldato, Spia?
    Quando esce Sound of Noise????????

  4. Thank you, Iulm workshop trainer..and congratulations! Anyway, it was quite hard(y) to recognize him in that movie…ciao vecio e grassie ;-))

  5. no ma esce davvero nelle sale Sandrine nella pioggia? :’D

  6. Non garantisco, a dire il vero. Però intanto ci siam portati avanti.

  7. Posso fare un omaggio estemporaneo e completamente OT al culo di Vera Farmiga? Mi è venuto in mente adesso…non chiedetemi perché…per favore..;-)

  8. del film di allen ho visto uno spezzone su non so che quotidiano web con benigni e dopo tre secondi urlavo “cani! cani maledetti!” (OT: ma nero wolfe? tutto smarmellato? tutto occhi-del-cuore-reprise?).
    io sono nuova ai film di allen, lo scorso anno dopo “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” (miii che m***a di titolo) mi sono capitati per caso sotto gli occhi altri dei suoi più recenti e da poco ho visto annie hall e manhattan, ma sto to rome with love non mi lascia presagire nulla di buono. già il titolo, mi pare una cartolina di quelle che mandi ma non sai che scrivere e quindi zero storia. poi mi indisponde molto anche il fatto che entrando a termini col treno ci sia un mega cartellone galattico gigantesco.
    me puzza de sola già da torricola, sto giro lo salto proprio (e complici le tante sale e pochi film qui intorno è da Hugo Cabret che non vado a vedere qualcosa in sala)

  9. Sono arrivato qui tramite giri strani ma legati ad Allen, e ne approfitto quindi per confermare una cosa: italiani o meno, stereotipi o meno, To Rome Stica è brutto. Ma proprio nel senso che è un film brutto stop.
    Sigh.

  10. Ma due righe su Laputa di Miyazaki, che esce il 24 Aprile dopo soli 26 anni, parevano brutte? :)

  11. Orestes: ma ti pare che io mi possa dimenticare? Ne parliamo settimana prossima.

    (le uscite sono spalmate dal 24 al 27, Prejudice uscirà probabilmente in anticipo)

  12. Scorsese prenotato da una settimana. In culo a Woody Allen.

  13. IMDB sostiene che domani esce in Italia anche The Cabin in the Woods. Mente?

    Chiedo perché sto rosicando: io vivo in Germania e qua è previsto per giugno…

  14. Mente, l’hanno spostato al primo maggio qualche giorno fa.

  15. Rosico comunque. 😀

    Già che ci siamo, mica hai un feed per i commenti (anche per l’altro blog), ché io ormai se le cose non ce le ho su Google Reader mi dimentico che esistono?

  16. No, ma forse puoi cliccare qualcosa qui sotto e ti manda una mail ogni volta che qualcuno commenta. Credo. Forse.

  17. Sisi, c’è quello, però bisogna farlo per ogni post, e lo puoi fare solo se metti un commento tu. Vabbuò, amen, grazie lo stesso. :)

  18. This Means War puoi dividerlo a metà. La prima metà è un pò pacco ed è una romanticheria (leggere film gay). La seconda metà mi è piaciuta, oserei dire anche parecchio. Ecco, magari sul finale ritorna ad essere un pò ghei.

  19. E sì, Allen non è rincoglionito e Mastrandrea è da Oscar.

  20. Cabin in the Woods (La casa nel bosco) è stato spostato al 18 maggio.

  21. Sacrifici sì ma nella prima metà viene azzerato tutto da una scena nel circo in cui lui fa il jiggy lover impacciato.

  22. Anche se soldi e neuroni saranno sicuramenti cestinati, un po’ di Tom Hardy al cinema fa sempre bene :)

  23. Intervengo estemporaneamente per esternare le mie condoglianze all’utente Sol: il culo di Vera Farmiga in fra le nuvole non era il culo di Vera Farmiga. Body Double. Resta comunque una top MILF che lèvati.

    Per rientrare in topic: vidi streetdance 2. Nacagata, ma comunque non riesco a capacitarmi del fatto che questi film di ballerini spacchiusini sfruttano il 3d n volte meglio di robe come La Furia dei Titani et similia…

  24. kekkoz non vedo l’ora di sapere che pensi dell’ultimo Woody Allen,ho provato una gamma infinita di emozioni guardandolo, quasi tutte decentrate verso l’odio, la rabbia l’intolleranza…poi ho pensato a tanto per giustificarlo, cosa che già la dice lunga sull’effetto che mi ha fatto il film. Io mi chiedo se riscatta l’immagine all’estero dell’italiano medio o se confonde pregiudizi su pregiudizi e alla fine ci ritroviamo con nuove interessanti etichette, se vorrebbe divertire(ogni tanto ci sta), se intende stimolare certe persone a cambiare, a maturare(vedi young adult, in questo caso è di gran lunga più stimolante e riuscito) o se ha cannato l’intero film, che è recitato da capre di sgarbi, e anche se tutto fosse voluto mi sembra che alla fine la presa in giro sia chiara, tra freud e psicanalisi e “ridi pagliaccio” e “la commedia è finita”..mi domando se Allen non sia partito dal presupposto sbagliato dell’esistenza di certi tipi italiani ideali, caricaturali, e abbia cercato di risollevarli agli occhi di qualcuno, ai miei no di certo. Come pensavo di Young adult anche questo mi sembra possa funzionare con lo spettatore che si immedesima: come spettatore totalmente distaccato l’ho odiato (tralasciando alcune gag carine)….dai voglio essere sincero, non ho capito se il film è una putt****a o un capolavoro

  25. anche la ragazza di “sacrifici inimmaginabili non scherza però

  26. ma è possibile che abbia letto nel trailer di sandrine nella pioggia che “goya toledo” ha vinto il premio “goya” o sono io che sono impazzito?
    se è così è da premio maccio capatonda involontario (in quanto è vero!).
    ahahahah!

  27. dai non c’è bisogno di essere arroganti, ho solo pensato che il tuo sergia si riferisse al mio commento precedente e se ho pensato bene ho cercato di comunicare calibrandomi sul tuo livello, in caso contrario fai come se rettificassi con un messaggio vuoto

  28. ho realizzato ORA di essere potenzialmente una MILF ma essendo senza prole mi angoscia chiedere il mio acronimo di competenza..

  29. UrbanDictionary dice che la categoria MILF si applica sia alle signore con figli propri sia alle signore senza figli di età 35-45, nemmeno io ci ho mai capito molto se può consolarti (aggiungerei “ne dubito” però non ti conosco) (credo).

    Carl: possiamo restare così?

    lennyandcarl.jpg

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