20 sigarette (nelle sale da mercoledì 8 settembre) è l’esordio del regista Aureliano Amadei, che circa sette anni fa si trovava a Nassirya a fare l’aiuto regista di Stefano Rolla il giorno in cui un attentato uccise 19 italiani. Al centro del film c’è ovviamente il racconto del tempo trascorso tra l’arrivo in Iraq e la strage, e le sigarette del titolo sono quelle che il protagonista fuma prima dell’esplosione. O qualcosa del genere. L’intenzione è senza dubbio meritevole (che il film sia bello o meno però, lo sappiamo bene, dipende poco da esse) e anche se un po’ mi dispiace non sfottere l’ennesima opera prima italiana dalle sproporzionate ambizioni questa volta passo la mano – anche perchè suvvia, il trailer nonostante i momenti fail (la scena dell’esplosione sembra una citazione dell’incipit di Casino o sbaglio?) non è così orribile e in ogni caso è pur sempre un film in cui c’è la Crescentini nuda sul cesso. Ecco, l’ho fatto. Scusa Aureliano, è più forte di me. Dai, ci teniamo il dubbio. Guarda che ti è andata bene, te lo dico.
The American è il nuovo film di Anton Corbijn ed è il suo secondo lungometraggio per le sale dopo Control, biopic su Ian Curtis tratto dal libro della sua vedova che aveva conquistato il gradimento di alcuni (presente!) e schifato altri (probabilmente voi!, come non mancherete di farmi sapere nei commenti, YAWN) e che continuava in qualche modo sul percorso del suo lavoro di fotografo. Questa volta l’olandese gira un film tutto merigano, prodotto e interpretato dal clùnei, di cui all’uscita in patria si è parlato così così, ma la cui particolarità per il mercato italiano è solo il fatto di essere ambientato in Italia, più specificamente in Abruzzo, e ancor più specificamente di contenere scene di sesso tra il clùnei e la figlia del commissario Cattani. Facciamo finta che quest’ultima cosa non ci interessi affatto, e facciamo finta che andare a vedere questo film non significhi vedere Violante Placido che doppia Violante Placido: le aspettative sono discrete.
La solitudine dei numeri primi è il nuovo film di Saverio Costanzo, che dopo Private, uno dei più sorprendenti esordi del cinema italiano degli ultimi anni, e un altro film che non ho visto e che quindi non esiste, ha deciso evidentemente di voltare pagina e smettere di essere un regista noto a quattro gatti di cui la gente si ricorda perché, citando Vulvia, "èffìglio". E l’ha fatto adattando un best seller che in Italia hanno letto tutti tranne me (frase a cui di solito segue "non ti sei perso niente"), il che farebbe di lui un Antonello Grimaldi qualunque se non avessimo deciso che di Costanzo ci fidiamo a prescindere. Il film è stato proiettato qualche ora fa ed è ancora difficile capire quale sia la ricezione, anche perchè secondo i quotidiani il film dalla stampa è stato "accolto con applausi e qualche fischio", peccato che QUALUNQUE cazzo di film viene accolto così dalla stampa a Venezia e quindi non fa molto testo. Come quando si sorprendono che un film venga applaudito per 10 minuti alle proiezioni ufficiali, ma grazie al cazzo. Il trailer invece mi sembra stia suscitando reazioni molto differenti che fanno da OMGMACCIOCAPATONDA a quella assai più ragionevole a cui mi allineo per cui in realtà il film non sembra affatto male. Staremo a vedere.
My son My son what have ye done è una roba che se me lo diceva quattro o cinque anni fa gli dicevo seh certo come no. Primo, il film è diretto da Werner Herzog. Secondo, il film è prodotto da David Lynch che dando un’occhiata al trailer ha contribuito parecchio ficcando qua e là cose tipo nani famosi e la mamma di Laura Palmer. Terzo, il film ha un terzetto di protagonisti pazzesco: Shannon, Defoe, Sevigny, badabum. Quarto, il film è diretto da Werner Herzog. L’ho già detto? Vabbè, l’edizione italiana è evidentemente doppiata con il culo e ci farà venire un gran nervoso, ma questo film è una gran figata. Basta così? Per nulla sgradita ma particolarmente suicida la scelta di distribuire il film con il suo impronunciabile titolo originale: proprio con questo titolo lo dovevate fare? Vabbè, avrete un bel po’ di spazio per appoggiare la giacca.
Resident Evil: Afterlife 3D è il quarto capitolo della saga videoludica con protagoniste Milla Jovovich e la strappona di Heroes, affiancate qui da quello strappamutande di Wentworth Miller. Ah, ricordo i bei tempi in cui uscì il primo film: Paul W.S. Anderson (che torna proprio in questo film a dirigere la baracca) arrivava da Mortal Kombat quindi che Resident Evil fosse decente sembrava quasi un miracolo. Gli altri film li ho bellamente ignorati, cosa che continuerò a fare anche con questo, che è dichiaratamente una troiata attaccata con lo scotch intorno a un’antologia di oggetti e parti del corpo che volano addosso al pubblico e non è che io abbia tutti questi soldi da buttare per andare sulle giostre. C’ho un’età, for christ’s sake.
s@primo
secondo.
non male, dai.
terzo! figata.
Ero tentato di andare a vedere La solitudine dei numeri primi.
Quando ho sentito usare il termine horror dei sentimenti, la magia si è spezzata.
La seconda parte del trailer con Bette Davis Eyes non è male.
Il trailer di 20 Sigarette è penoso e dura anche un fottio di tempo.
Sesto! Ma scommetto che quando avrò finito di scrivere il mio commento sarò già decimo o giù di lì perché l'internets corre veloce.
E niente.
Il trailer dei Numeri Primi mi ha dato molto fastidio, perché si vede che è un bel filmetto, e loro mi rovinano tutto con questo montaggio capatondistico di pezzetti al negativo e scritte minacciose. Il libro è carino (uh, come sono mainstream) e urlava a squarciagola ADATTATEMI, quindi son speranzoso.
(ora ho una gran voglia di scrivere OTTIMO!)
(l'ho fatto)
Il trailer dei numeri primi è davvero imbarazzante. Io il libro non l'ho letto però spero che alla fine muoiono tutti perchè questo trailer mi ha fatto innervosire.
Nella proiezione stampa dove sono stato io, Costanzo è stato accolto con qualche applauso e una bordata di muggiti che manco quelli di rito per il logo di Medusa. Un po' se li merita anche. Sicuramente il peggior film di Costanzo finora.
http://hkmovieposter.blogspot.com/
Se avete locandine HK postate!
CONTROL è bellissimo. punto.
La Placido è attrice tanto quanto io sono benedetto XVI ma rimane una gnocca biblica. The American per me BOMBA, chissà…
i l primo Mortal Kombat è sottovalutato.
A.
concordo su herzog: My son My son what have ye done è davvero uno spettacolo. tra gli attori hai dimenticato di citare Brad Dourif che ha un ruolo secondario molto molto divertente. ah, il monologo di Michael Shannon è di quelli da mandare a memoria…
I <3 Friday's Prejudices
(Quando leggo sti post mi verrebbe da votare Giovane Cinefilo ai Macchianera Blog Awards)
"My Son My Son bla bla" come lo volevi titolato, in italiano? "Figli e falle"? "Mi hai bombato il figlio"? "Se mi sfigli ti svermino"?
Meglio in inglese.
Non l'ho letto nemmeno io, e non ci siamo persi niente. E stavolta mi firmo.
Anonimo.
diciottesimo
f.
#16: ma certo che è meglio in inglese, diamine (cfr "per nulla sgradita"), mi limitavo a osservare come sia una scelta distributiva un po' ardita, cioè, mi immaginavo il pensionato al multisala del centro che cerca di pronunciare il titolo del film e che dopo un po' chiede
sconfortato un biglietto per natale in sudafrica 😉
Comunque troppo facile dare i premi derisori ai filmetti senza protezione.
I trailer di 20 sigarette e Costanzo sono PEGGIORI di quasi tutti quelli che hai preso per il culo durante l'anno.
Perchè non attacchi anche i potentati ogni tanto?
Per quanto riguarda il mercato veneziano, il film di Herzog/Lynch è stato distribuito con il seguente titolo: "Fìo mio, fìo mio, cossa ti ga' fatto mai?"
Sol
Leggendo la Solitudine dei numeri primi ho pensato che ne avrebbero inevitabilmente tratto un film italiano: perchè in tutto il libro non succede una mazza. Niente. Nichts.
Che in un libro ci può stare, ma in pellicola è la morte. E difatti il cinema italiano non si è fatto sfuggire quest'opportunità.
Allora. Oltre che per gli spunti, ti leggo per scoprire il film italiano da deridere della settimana e, contestualmente, ammirarne il trailer, mio caro kekkoz. Dov'è?
Non posso aspettare altri sette giorni!
Trovami un film a caso italiano da insultare con trailer annesso, per piacere. Sono frustrato.
Marco
Udo Kier!
Udo Kier indeed!
Marco, se proprio ci tieni così tanto ti do il permesso di deridere 20 sigarette ;)
Ma il #20 cos'è, un commento vero? Perchè non attacchi anche i potentati ogni tanto? Seriously? Ma per piacere…
Marco fossi in te io deriderei questo
http://www.youtube.com/watch?v=y7hapug4RNs
Poveretti forse pensavano che bastasse mettere l'impermeabile al protagonista per sfornare il nuovo Blade Runner…
Lenny Nero
Lenny Nero, mi spieghi in italiano cosa non va nel commento 20?
No, non ci siamo. Venti sigarette dopotutto non sembra così male. Poi la frase di chiusura “Ho smesso tante cose. Non sono riuscito a smettere di fumare” è anche abbastanza catchy, ben lontana dai picchi di "A Fà, ma che c'hai sull'occhi, la mortazza?".
Invece devo dire che QUAM sembra proprio una gran cagata! Grazie Lenny Nero, per questo Matrix all'amatriciana. Certo, vedere un trailer così brutto senza aver letto prima la descrizione di kekkoz non rende allo stesso modo!
Marco
Il commento #20 è una stronzata, ecco cosa non va. E' abbastanza italiano?
Lenny Nero
Ah ok, chiarissimo.
Complimenti per il tuo essere democratico.
O sei anche tu un servetto di Costanzo?
Vai che Papi ti trova il posto se gli continui a dare il voto.
Essere democratico? Servetto di Costanzo? Ma che robe dici? Mi sa che devi far pace col cervello.
Lenny Nero
RIIIIIIIIIISSAAAAAAAAAAAAAA.
Non so perché ma sento aria di Stadera…
Smell like Stadera then…
La solitudine dei numeri primi = Meglio chiudersi le palle nel cofano della Renault 5
Bishop
Per quanto riguarda il titolo del ilm di Herzog, vedila cosi: preferisci questo titolo o un possibile "Se mi sposi ti faccio un figlio che poi ti fa a pezzi con la sciabola"?
Davide
ho già risposto al commento 19 ma comunque LOL
@kekkoz: come già detto in quell’altro blog dall’altra parte, apprezzo il cambiamento e il trasferimento via da Splinder, ho solo un paio di note grafiche da farti, sperando di fare cosa gradita (premetto che sto navigando con Google Chrome):
1) Il sottotitolo del blog “PREGIUDIZI SUI FILM IN USCITA NELLE SALE ITALIANE…” si sovrappone parzialmente alla “J” del titolo principale “FRIDAY PREJUDICE”;
2) Per quei film la cui locandina si trova sul lato sinistro della pagina, tutte le righe del pregiudizio che la accompagna cominciano praticamente sovrapponendosi alla locandina stessa.
Grazie Edo… sono due cose che avevo notato anch’io. La prima conto di risolverla appena mi viene voglia, ma non è comunque una cosa drammatica: tieni conto che questo non è un template definitivo, ma solo una prima bozza. Conto di sperimentare un po’ in futuro (oppure no). La seconda dipende dal fatto che nell’importazione sono spariti alcuni elementi della formattazione quali appunto la spaziatura esterna alle immagini: nei post che verranno prodotti d’ora in poi il problema non si porrà , ma non è possibile (suppongo) modificare tutti i 236 post precedenti… amen 😉 grazie!
non ti preoccupare per i post vecchi, non penso che abbia molto senso andarmi a (ri)leggere 236 post di pregiudizi (che tali non sarebbero più) che ho già letto, ti voglio bene ma non così tanto
Control era proprio un capolavoro, ma non basta comunque per convincermi a vedere questo, io non sono un maschietto e la Violante è come le unghia sulla lavagna e bon. Ancora mi devo riprendere dalla stroncatura di Fratelli in erba.
Sono io l’unica a pensare che Control sia stata un’occasione sprecata e un film non all’altezza sia del soggetto sia del regista? Mah…
Ho visto il trailer di My son e mi hai incuriosita definitivamente. Per il resto…
La solitudine dei numeri primi avevo letto il libro e mi era venuta voglia di lanciarlo dalla finestra. Se non l’ho fatto è perchè l’avevo preso in prestito in biblioteca e perderlo equivale a ricomprarlo. No grazie l’autore non avrà mai i miei soldi. Resident Evil: ora lo so che mi attiro i commenti adirati dei tuoi lettori: non si può pretendere un film d’autore da una storia tratta da un videogioco.
Penso che ti leggerò più spesso….